sabato 4 aprile 2015

Due Esempi del Vittimismo Apologetico Cristiano dopo Charlie Hebdo: Diego Fusaro & Valerio Polidori

SPIRITUALITÀ: Qualità occulta inventata da Platone, perfezionata da Cartesio e trasformata in articolo di fede dai teologi. Conviene chiaramente a tutti gli esseri di cui non conosciamo il modo di essere e di agire. Dio è spirituale, la nostra anima è spirituale, il potere della Chiesa è spirituale. Ciò significa, detto semplicemente, che non siamo granchè al corrente né di ciò che fanno né del loro modo di agire.
 (Il Libero Pensatore Paul Heinrich Dietrich, barone d'Holbach, La théologie portative, 1768)
Intendo offrire un  sintetico, marginale assaggio di quello che è divenuto il tipico vittimismo apologetico cristiano dopo i cruenti fatti di Charlie Hebdo. Ne ho trovato due esemplari esponenti: il filosofo ''comunista'' Diego Fusaro (che avevo già illustrato qui) e l'apologeta cristiano ortodosso Valerio Polidori (di cui avevo apprezzato un buon punto qui), che si dice ''liberale''. Al comunista e al liberale va aggiunto un terzo: l'apologeta islamico Pietrangelo Buttafuoco. Ma per quest'ultimo dedicherò un post apposito in futuro.

Consideriamo Fusaro. Egli ha scritto quest'articolo come esaustivo commento al dopo Charlie Hebdo.
E in particolare queste parole:
non condivido la linea altrettanto volgare e di cattivo gusto della rivista Charlie Hebdo (espressione dello spirito animale del capitalismo postborghese)
...
...l’Islam, oggetto di una montante rabbia indiscriminata da parte dei soliti utili idioti del capitale.
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nuova ondata di diffamazione delle religioni ad opera dell’ateismo religioso pudicamente detto laicismo, formazione ideologica di fondamentalismo illuministico che, dietro l’apparente lotta per la laicità, difende la lotta di quel monoteismo del mercato che deve neutralizzare ogni religione che non sia quella del capitale, delle omelie neoliberali e della teologia economica.
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se al tempo della terza guerra mondiale il nemico era il comunismo, ora che esso si è estinto (Berlino, 9.11.1989), il nuovo nemico diventa la religione. La religione infatti – sia islamica, sia cristiana – costituisce un impedimento per l’estensione illimitata (reale e simbolica) della forma merce: la religione insegna che il senso del mondo non si esaurisce nei perimetri della società reificata; di più, mostra come la sola divinità sia quella trascendente e non quella immanente (il monoteismo del mercato).

La religione – lo ripeto, sia cristiana sia islamica – costituisce un potente fattore di resistenza alla logica illogica della mondializzazione capitalistica, ed è per questo che essa è oggi sotto permanente scacco da parte di Monsieur Le Capital. “Ogni limite è per il capitale un ostacolo che deve essere superato”, scriveva Marx nei Grundrisse. Uccisa l’etica borghese (1968), uccisa la potenza catecontica sovietica (1989), dissolti gli Stati sovrani con primato del politico (UE), resta ora la religione come ultimo impedimento per il capitalismo absolutus, cioè pienamente realizzato e del tutto „sciolto“ da ogni limite. Per questo essa è già da tempo nel mirino del capitale e del pensiero unico planetario. In Italia, è il caso della ridicola armata Brancaleone dei laicisti che lottano contro ogni religione che non sia il mercato e contro ogni superstzione che con sia quella dell’economia.
...
 ridicolizzazione del fenomeno religioso qua talis (assunto come intrinsecamente terroristico e autoritario), con l’obiettivo di accelerare il processo – peraltro già ampiamente in corso – di “sdivinizzazione” (Heidegger), di modo che l’individuo senza identità, senza famiglia, senza valori e anche senza religione sia integralmente plasmato dal capitale e dalla sua fantasmagorica macchina dei desideri.
Non si tratta di confutare, da parte mia, queste parole, quanto di denunciare la cecità ideologica di Fusaro che gli impedisce a priori di ESULTARE di fronte alla stessa disincatata diagnosi che ha fatto della situazione attuale. Una diagnosi che nel suo realismo apprezzo moltissimo, perchè è la stessa situazione paventata e allegorizzata dal filosofo Massimo Cacciari (a differenza di Fusaro, senza dare ''soluzioni'', quasi a non riconoscere - e qui ammiro grandemente il filosofo veneziano - la presenza di alcun ''problema'', perchè è proprio quello il mio punto!) nel suo saggio sull'Anticristo, sia pure espressa però nel tipico linguaggio marxista di Fusaro.

Io detesto il comunismo quasi quanto il cristianesimo (in virtù del comune vizio di far perdere tempo prezioso all'umanità a furia degli inevitabili corsi e ricorsi storici necessari al loro inevitabile superamento), per cui l'apprezzamento va al concetto che vuole veicolare Fusaro, non alla a tratti quasi becera ermeneutica comunista da lui applicata.

E perciò mi domando: quello che Fusaro auspica non succeda, per me è quanto di più vicino io possa immaginare al mio concetto di ''Paradiso sulla Terra'': ovvero vedere la Libertà scrollarsi definitivamente di dosso ogni remora e possibile scrupolo contro il suo primo mortale nemico che intese soffocarla. Ovvero la religione cristiana. La Libertà è un dono che proviene dalla Rivoluzione Atlantica (quella Americana e quella Francese) e deve ancora trovare la sua massima espressione, dopo lo sterminato raggio d'azione che gli si è aperta davanti a seguito della Caduta del Muro, perfino se altri muri, guardacaso dalla Russia cristiano-ortodossa, stanno per erigersi contro di essa. Perciò ben venga la Scristianizzazione dell'Europa temuta da Fusaro.

Trovo incomprensibile perchè un ateo - e Fusaro lo è - debba prendere le difese del cristianesimo, e del cattolicesimo in particolare, contro chi lo vuole dileggiare, perfino oltrepassando punte acute di volgarità, nei suoi ridicoli dogmi del cazzo. Ma evidentemente se un ateo agisce così è perchè ha qualcosa che gli preme di più: Bart Errorman, pure, nega Dio ma non il Figlio di Dio, pur di ammiccare ai folli apologeti cristiani da un lato tenendo nel contempo soddisfatti gli atei idioti dall'altro. Fusaro appartiene alla medesima stregua: vuole la solidarietà dei cristiani conro il comune nemico liberale perchè vuole sostanzialmente riproporre il medesimo mito cristiano dietro la sua ideologia comunista (che del cristianesimo è nient'altro che la continuazione laica).

Tuttavi ammetto che Fusaro riconosce con profonda onestà intellettuale che ''la religione insegna che il senso del mondo non si esaurisce nei perimetri della società reificata; di più, mostra come la sola divinità sia quella trascendente e non quella immanente (il monoteismo del mercato)'' a cui aggiungerei per completezza la frase ''quando portata al suo estremo, rozzo letteralismo''.

Se Fusaro fa una bella diagnosi della situazione di come siamo messi ma sbaglia nelle sue conclusioni (in virtù del suo mantenersi ottusamente coerente, fino in fondo, al suo dogma comunista), invece l'apologeta ortodosso Polidori erra nella diagnosi e perciò non è neppure in grado, nella sua conclusione, di tenersi coerente alle sue professate idee liberali. In entrambi i casi, però, è all'opera il medesimo vittimismo apologetico tipicamente cristiano: il malcelato desiderio di sentirsi minacciati perchè cristiani, perchè solo sotto l'illusione di una costante minaccia il credo cristiano si rafforza, la fede crede di essere tale, l'apologia si indurisce, lo spirito congenitamente reazionario e illiberale del cristianesimo trova il coraggio di riaffiorare alla superficie. E per magico effetto collaterale di ogni folle apologia che si rispetti: solo così è possibile FAR NUMERO

 
Infalsificabile


Tutto molto scontato: quando i fatti minacciano la visione del mondo dei folli apologeti cristiani e dei loro alleati, essi non solo ripiegano nell'arroccamento delle loro irrazionali credenze in termini più infalsificabili (leggi: dogmatismo) ma si rifugiano, come meccanismo di difesa, nel loro innato vittimismo apologetico, inventandosi persecuzioni e cospirazioni di tutte le peggior sorta pur di illudere - e auto-illudersi - di essere le povere vittime cristiane.

 
Sia chiaro che io desidero solo una cosa, auspicando una rapida quanto possibile Scristianizzazione dell'Europa: e cioè impedire alla fin fine che i cristiani insegnino i loro irrazionali dogmi di fede - e la storicità di Gesù (un'entità per definizione giammai storicizzabile) è il loro PRIMO articolo di fede - nelle istituzioni scientifiche e magari pure, CONTEMPORANEAMENTE, nei Dipartimenti di Teologia. Se per raggiungere quel fine occorre prima passare inevitabilmente per la ''Scristianizzazione d'Europa'', se questo significa le liberali leggi pro gay, pro eutanasia, pro qualsiasi cosa che provochi scorno e sgomento tra i folli apologeti cristiani, ben venga. E rimuovendo pazientemente ogni pietra che è d'ostacolo a quel fine, si scoprono tante cose a cui prima non badavo neppure, anzi trascuravo totalmente. L'esempio sollevato da Polidori è una di queste:
 

Qualcuno dovrebbe spiegare al folle apologeta ortodosso Valerio Polidori che le persone hanno diritti, ma le idee non hanno diritti. Visto che nessuno lo fa, lo farò io. E trattandosi di manifesti (nel commento in questione Polidori si lamenta che l'illuminato, e a quanto pare, maldestro sindaco Ignazio Marino lamenti la presenza di pubblicità osè per uno yogurt mentre non lesinando nel contempo alcun freno alle risonanze nostrane di Charlie Hebdo) non ci vuole molto ad ostentarne uno dal significato autenticamente liberale che vale più di mille parole:


Notate la differenza? Il manifesto ''culi vs. dobloni'' che scandalizza Marino sembra che per il Sindaco di Roma offenda la dignità delle persone, e delle donne in particolare. Mentre il manifesto di Charlie Hebdo che scandalizza Polidori sembra che per Polidori offenda la sua fede cristiano-ortodossa del c..., cioè le sue idee, ciò che pensa nel suo cervello di folle apologeta cristiano.

Si possono offendere le idee?

Se definiamo il cristianesimo nel modo più onnicomprensivo possibile come l'idea che si debba avere rispetto per l'entità Gesù di Nazaret - così da far figurare pure un Bart Errorman tra i cristiani - allora non si capisce perchè si debba criticarla o aggredirla. Da quando in qua la gente va criticata se nutre rispetto per qualcuno? Di certo però i terroristi vanno fermati perchè la persona che riveriscono, il Califfo di turno, non è per nulla degna di rispetto. E i cristiani? Non si sa se Gesù fu un bastardo sedizioso antiromano, uno schizotipo vittima di allucinazioni posseduto dallo Spirito oppure un mago impostore. Dunque per una persona la cui memoria è inesorabilmente perduta si potrebbe avere rispetto: perchè no? Ma il punto non è questo. Il punto è che non c'è mai stato nessun Gesù storico sulla Terra. Perciò i cristiani ostentano rispetto per il PURO NULLA.  Va criticato chi rispetta e riverisce IL PURO NULLA?

Penso proprio di sì. Quel genere di idee deliranti e irrazionali va certamente criticato, satireggiato, diffamato, bestemmiato, castigato, aggredito e deriso a più non posso e a nostra più completa e radicale discrezione. Chiamasi LIBERTÀ, bellezza. I bambini possono avere Babbo Natale. Gli adulti, no.

E allora, cosa si deve inferire? Che Marino ha ragione a scandalizzarsi del manifesto  ''culi vs. dobloni'' perchè offende non un'idea ma la persona nella sua dignità? Il problema nel mio argomento (e nella mia apologia pro Marino contro Polidori) è nell'uso che faccio della parola ''persona''. L'ultima, disperata difesa da parte apologetica cristiana è che sto impugnando un pò troppo impropriamente il concetto di persona, per criticare la follia apologetica cristiana, quando il concetto stesso di PERSONA, affermano i folli apologeti cristiani, sarebbe un lascito del cristianesimo, ne hanno loro i copyright: o come imago dei, secondo la tradizione cristiana, o come riflesso di un’aura di sacralità, comunque trascendente. A quel punto, poichè non mi andrebbe di polemizzare coi folli apologeti cristiani in una sterile polemica senza fine sull'origine di quel presunto significato trascendente intorno al concetto di PERSONA, mi conviene più facilmente ripiegare appellandomi al concetto caro all'illuminismo di INDIVIDUO (per quanto astratto).

Il sindaco Marino non può pretendere, allora, che quel manifesto ''culi vs. dobloni'' offenda la PERSONA perchè il concetto di PERSONA è cristiano, e quel manifesto lascia ciascun INDIVIDUO nella facoltà di reagire come meglio crede. Ma poichè la somma delle possibili reazioni di tutti i possibili individui si eludono a vicenda in nome del più radicale relativismo e indifferentismo, quel manifesto ''culi vs. dobloni'' farebbe meglio a restare dov'è. Ma per un motivo opposto a quello di Polidori. Perchè Polidori è un cristiano ortodosso, e nella misura in cui lo è deve accettare il concetto di PERSONA come ''imago dei amen e così via'', e perciò darla vinta a Marino nella rimozione del manifesto reo di offesa alla PERSONA. In altre parole, sotto l'insegna del rispetto della PERSONA, sarebbe da veri liberali permettere l'offesa e la dissacrazione delle IDEE - di QUALUNQUE idea - ma non delle PERSONE. Perciò sarebbe legittimo e perfettamente coerente il diritto alla blasfemia più volgare (alla Charlie Hebdo) assieme al rispetto della dignità femminile (e chi lo nega è un banale folle apologeta cristiano sostanzialmente illiberale).
Come sarebbe legittimo accogliere il pontefice circondato da suore con tanto di manifesto della suora sexy:

 
(anche in quel caso l'offesa è all'IDEA, non alla PERSONA, perciò propriamente lecita se si assume come criterio la sacralità della PERSONA).

Bisogna ringraziare Valerio Polidori per aver dato l'ennesimo esempio di follia apologetica tipicamente cristiana, ovvero di come la sua dichiarata fede cristiana faccia sottilmente a pugni con il suo professato liberalismo politico (oggettivamente più presunto che reale). L'''orticaria'' che avverte alla vista di presunti ''liberali a targhe alterne'' chiamasi PURO VITTIMISMO APOLOGETICO CRISTIANO. Perchè, lo ripeterò ad nauseam, il vero liberale permette che si offendano pubblicamente e liberamente le idee, non le persone. Il vilipendio all'idea non ha alcun senso se si riconosce la centralità dell'individuo e della sua dignità di persona. Ma solo un cristiano, e un folle apologeta, come Valerio Polidori può giungere a credere con estrema ''naturalezza'' che le sue «idee cristiane» bastino e avanzino, loro soltanto, per coronare un INDIVIDUO della giusta sacralità necessaria perchè diventi PERSONA. Almeno agli occhi dei cristiani par suo. Non è e neppure dev'essere una semplice IDEA a fare di un individuo una persona - tantomeno l'idea cristiana -, ammesso che esistano persone, e non solo, e soltanto, unicamente individui.

Le idee espresse in questo blog sono solamente le mie.

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