giovedì 12 febbraio 2015

Della mia personale «Jesus Pick List»

Questa pagina è da considerarsi in perenne costruzione perchè si riserva di indicare quali sono i libri di cui apprezzo di volta in volta l'enorme potere esplicativo delle origini e dell'antica letteratura cristiane. Dunque non si tratta di una mera lista di libri da me letti sul tema (ne ho letti a dire il vero di più) ma solo di quelli che mi hanno impressionato profondamente e continueranno a farlo in futuro. Io non sono uno storico di professione, eppure penso di avere il diritto, come essere umano, di sapere quali furono le vere origini di una delle Religioni più diffuse del Pianeta. 



 Robert M. Price. The Amazing Colossal Apostle - The Search for the Historical Paul (2012). 

Questo libro è molto divertente da leggere.

 Così pochi studiosi sono in grado di sconfinare su territori proibiti che questo libro è un evento raro da apprezzare. I lettori dovrebbero cogliere al volo l'opportunità offerta da Price di comprendere i testi paolini in modo diverso. I lettori scopriranno un sacco di idee che di solito avevano totalmente ignorato. Nessuno si aspetta di concordare con tutti i pensieri e le speculazioni di Price eppure l'autore almeno ha aperto chiaramente la porta a campi finora trascurati della ricerca. Lo sforzo è benvenuto dopo tanti tentativi di forzata normalizzazione dettata dai soliti apologeti cristiani o criptocristiani.
Tirando le somme dai Critici Radicali Olandesi come Van Manen, Price nega la storicità di Paolo, considera tutte le sue lettere fabbricate nel II secolo EC, e li legge di conseguenza applicando come strumento ermeneutico la sua profonda conoscenza delle teologie eretiche e ortodosse del II secolo. È tutto molto rinfrescante e dimostra quanto siano davvero fragili i precedenti tentativi di armonizzazione apologetica delle lettere di «Paolo».

È un dovere procurarsi, leggere e consultare regolarmente il libro di Price, per ogni vero ricercatore libero da dogmi. C'è troppo in quel libro per un solo sorso. Lo preferisco al libro del dr. Detering (che sostiene la stessa tesi su Paolo) perchè a differenza sua dimostra davvero bene perchè esisteva e perdura tutt'ora in primo luogo l'intima necessità di un Paolo storico e reale autore delle epistole a lui attribuite. 

 










Hermann Detering. The Fabricated Paul. Early Christianity In The Twilight (2012)

Che il libro di Detering è notevole sarà evidente a tutti i lettori dalla mentalità aperta.

L'unico errore è che Detering identifica Paolo con Simon Mago. L'identificazione di Paolo con Simon Mago, se fu veicolata, fu più probabilmente una strategia propagandistica di Marcione contro i suoi rivali. Qui Detering cade nella trappola accademica più comune: il tentativo di leggere i testi come se fossero «storia ricordata».

Fatta eccezione per questo errore, a mio parere il libro di Detering dovrebbe diffondersi con un click del mouse sul computer di tutti i lettori interessati all'argomento.

Probabilmente l'idea più importante da trattenere è che la Chiesa di oggi è molto simile a un vulcano spento e che il cristianesimo del II secolo deve assai più alla spiritualità eretica che all'ortodossia nascente.

 









Richard Carrier. On the Historicity of Jesus (2014). Questo libro ha principalmente tre meriti:
1) delineare qual è il più probabile paradigma delle origini cristiane, ma solo a patto di assumere del tutto gratuitamente la storicità di Paolo.
2) fornire la migliore spiegazione possibile del costrutto ''Giacomo, il fratello del Signore'' di Galati 1:19.
3) riconoscere con grande onestà intellettuale il proprio debito nei confronti di Earl Doherty.


Richard Carrier ritiene che le lettere paoline autentiche siano esenti da qualsiasi interpolazione significativa e attribuisce di conseguenza l'origine del culto ad apostoli anteriori a Paolo (i cosiddetti «Pilastri») che in materia di Gesù non la pensavano così diversamente da Paolo, salvo questioni relative alla circoncisione e al rispetto della Torah. Si tratta di un evidente bivio dove l'identificazione di interpolazioni diventa determinante al quadro che poi ci si ricostruisce di Paolo. A mio giudizio, la maggior parte del suo entusiasmo per Paolo - suo e di tutto il consensus - proviene proprio da interpolazioni che non è riuscito a identificare. Dopo un'iniziale, entusiastica approvazione della ricostruzione delle origini cristiane come offerta da questo libro, mi sono reso conto di non poterla più sostenere integralmente vedendo nella supina accettazione della storicità di Paolo un errore comune perfino ad un ricercatore apparentemente libero da dogmi come Carrier. Tuttavia trovo molto utile questo libro almeno per spiegare certi aspetti relativi alla rapida diffusione dei cristianesimi del II secolo EC.  
 









   Bartosz Adamczewski. The Gospel of Mark - A hypertextual Commentary (2014). Questo libro prova oltre ogni ragionevole dubbio quella che è una banale ed evidente verità: il Gesù letterario del vangelo di Marco è stato costruito a partire dall'eredità letteraria dell'uomo chiamato Paolo, e per nulla affatto dal ricordo orale di un ipotetico Gesù storico.
(Per implicazione, questo spiega la diffidenza dei protocattolici nei confronti del vangelo di Marco e il suo parallelo apprezzamento da parte degli eretici del II secolo.)

 













Stevan L. Davies. Spirit Possession and the Origins of Christianity (2014).   Questo libro ha il grande merito di gettare più luce possibile sul fenomeno della possessione dello Spirito come ricalcante più da vicino - da un'ottica esclusivamente scientifica - la principale causa alla radice delle esperienze spirituali esperite dai più antichi ''cristiani'' che dettero origine al culto, secondo l'autore, ma che io considero invece all'origine soltanto dei vari cristianesimi germinati all'inizio del II secolo.

 








Ultima modifica il 25 agosto 2015.

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