mercoledì 18 febbraio 2015

Chi cominciò la Reductio ad Paulum? (Risposta: il Mus Ponticus)


FRODI PIE: Sante furfanterie, religiose menzogne, devote imposture di cui il clero si serve molto legittimamente per alimentare la pietà del volgo, per far valere la buona causa, per nuocere ai nemici contro i quali, come è noto, tutto è permesso.
(Il Libero Pensatore Paul Heinrich Dietrich, barone d'Holbach, La théologie portative, 1768)



Vorrei accingermi a fare un breve e sintetico riepilogo su Galati 1-2, il solo testo di tutto l'intero Nuovo Testamento che ci permette di affacciarci su almeno qualcosa di storicamente dinamico relativamente ai primi secondi del Big Bang cristiano nel I secolo.

Tanto per cominciare, mi colloco con queste premesse:
1) Marcione scrisse il primo vangelo. Tutti gli altri vangeli, compreso Marco, sono successivi a quello di Marcione.
2) nella relazione tra Marcione e le lettere di Paolo, tutte le ipotesi sono equamente possibili e probabili (che Marcione mutilò Paolo, che Marcione riscoprì il vero Paolo, che Marcione inventò da zero Paolo).


Ecco il testo di Galati 1-2 come lo leggiamo oggi.
1Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, 2e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia: 3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, 4che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, 5al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
6Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. 7Però non ce n’è un altro, se non che vi sono lcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! 9L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
10Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei
servitore di Cristo!
11Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; 12infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. 13Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, 14superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. 15Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque 16di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, 17senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
18In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e
rimasi presso di lui quindici giorni; 19degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. 20In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mento. 21Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilìcia. 22Ma non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo; 23avevano soltanto sentito dire: «Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere». 24E glorificavano Dio per causa mia.
2 1Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: 2vi andai però in seguito a una rivelazione.
Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano. 3Ora neppure Tito, che era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere; 4e questo contro i falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi; 5ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a rimanere salda tra voi.
6Da parte dunque delle persone più autorevoli – quali fossero allora non m’interessa, perché Dio non guarda in faccia ad alcuno – quelle persone autorevoli a me non imposero nulla. 7Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – 8poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti – 9e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. 10Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».

Togliamo prima le ovvie più evidenti interpolazioni protocattoliche relative alla favola di Paolo persecutore.

Questa è la ricostruzione di Van Manen (storicista):
1Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, 2e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia: 3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, 4che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, 5al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
6Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. 7 Non ce n’è un altro, ma vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! 9L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
10Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei
servitore di Cristo!
11Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; 12infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

 15Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque 16di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, 17senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
18In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e
rimasi presso di lui quindici giorni; 19degli apostoli non vidi nessun altro, se non
Giacomo, il fratello del Signore. 20In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mento. 21Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilìcia. 22Ma non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo;

2 1Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: 2vi andai però in seguito a una rivelazione.
Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano. 3Ora neppure Tito, che era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere; 4e questo contro i falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi; 5ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a rimanere salda tra voi.
6Da parte dunque delle persone più autorevoli – quali fossero allora non m’interessa, perché Dio non guarda in faccia ad alcuno – quelle persone autorevoli a me non imposero nulla. 7Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – 8poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti – 9e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. 10Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».
Secondo il dr Hermann Detering (miticista), il testo rimanente andrebbe purificato dalla sporcizia proto-cattolica ancor più nel modo seguente:
1Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo che resuscitò sé stesso dai morti, 2e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia: 3grazia a voi e pace da Dio Padre e dal nostro Signore Gesù Cristo, 6Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati nella grazia voi passiate a un altro vangelo. 7 Non ce n’è un altro, ma vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il mio vangelo. 8Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
10Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello del Dio di questo eone? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!
11Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; 12infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

15Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque 16di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, 17senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.

2 1Quattordici anni dopo, andai a Gerusalemme portando con me anche Tito: 2vi andai però in seguito a una rivelazione.
Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti. 3Ora neppure Tito, che era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere; 4e questo contro i falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi; 5ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a rimanere salda tra voi.
6Da parte dunque delle persone più autorevoli – quali fossero allora non m’interessa, perché Dio non guarda in faccia ad alcuno – quelle persone autorevoli a me non imposero nulla. 7Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i
non circoncisi 
9e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me la destra, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi.
11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. 12Infatti, prima che giungesse, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo che venne, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».
Spero di aver colto tutte le sfumature (è un peccato che il dr. Detering non abbia scritto la sua ricostruzione finale in inglese, dunque probabilmente avrò mancato qualcosa).

Questa invece è la ricostruzione finale di Roger Parvus (miticista).
1Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo che risorse dai morti, 2e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia: 3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, 4che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, 5al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
6Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. 7Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! 9L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
10Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei
servitore di Cristo!
11Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; 12infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.15Quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque 16di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, 17senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
18In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e
rimasi presso di lui quindici giorni; 19degli apostoli non vidi nessun altro, se non
Giacomo, il fratello del Signore. 20In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mento. 21Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilìcia.

Ora neppure Tito, che era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere; 4e questo contro i falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi; 5ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a rimanere salda tra voi.

11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a
tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».
Ora, qello che segue è un mio piccolo, embrionale esperimento, fatto con i miei logori strumenti a disposizione. Nella seguente tabella ho messo nella prima colonna il testo di Marco (primi sei capitoli) e la sua fonte midrashica corrispondente, cioè Galati 1-2 (come dimostrato dal prof Adamczewski). Come il lettore noterà, non ho evidenziato in grassetto tutto il testo di Marco 1-6, ma solo quelle parti che condividono un tema comune con un brano analogo che presumo essere presente, grazie a questa fonte, nello stesso Vangelo di Marcione (spero di aver catturato tutte le corrispondenze). Non so se quella fonte è ancora valida, dato che quest'anno vede più di uno studioso pubblicare la sua fresca ricostruzione del Vangelo marcionita nuova di zecca.
1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
2Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
3Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,
4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della
Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel
fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di
cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele
selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non
sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con
acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
1Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo
di Gesù Cristo che resuscitò sé stesso dai morti, 2e tutti i fratelli che
sono con me, alle Chiese della Galazia: 3grazia a voi e pace da Dio Padre e
dal nostro Signore Gesù Cristo,
6Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati nella grazia voi passiate a un altro vangelo. 7 Non ce n’è un altro, ma vi sono
alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il mio vangelo. 8Ma se anche noi
stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
10Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello del Dio di questo eone? O cerco
di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei
servitore di Cristo!
11Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello
umano; 12infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione
di Gesù Cristo.
9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel
Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo
Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu
sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta
giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il
vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo».
16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone,
mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite
dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo
seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni
suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò.
Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro
a lui.
13Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un
tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo,
14superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali,
accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. 15Ma quando Dio, che mi
scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque 16di
rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza
chiedere consiglio a nessuno,
21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga,
insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro
come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi
era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo:
«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo
di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito
impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore,
tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo,
dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua
fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in
compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre
e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per
mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli
indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano
affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di
parlare, perché lo conoscevano.
35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un
luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle
sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro:
«Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo
infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe
e scacciando i demòni.
40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se
vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse:
«Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu
purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e gli disse:
«Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri
per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per
loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto
che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in
luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
2 1Entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa 2e si
radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed
egli annunciava loro la Parola.
3Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. 4Non
potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel
punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era
adagiato il paralitico. 5Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti
sono perdonati i peccati».
6Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: 7«Perché costui parla
così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». 8E subito Gesù,
conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate
queste cose nel vostro cuore? 9Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono
perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? 10Ora,
perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla
terra, 11dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
12Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e
tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di
simile!».
16di
rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza
chiedere consiglio a nessuno, 17senza andare a Gerusalemme da coloro che erano
apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
13Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro.
14Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse:
«Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
15Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano
a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.
16Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani,
dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai
peccatori?». 17Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno
del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
18I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da lui
e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano,
mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 19Gesù disse loro: «Possono forse
digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo
con loro, non possono digiunare. 20Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro
tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. 21Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza
su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa
vecchia e lo strappo diventa peggiore. 22E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi,
altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri
nuovi!».
23Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli,
mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24I farisei gli dicevano:
«Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». 25Ed egli
rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel
bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? 26Sotto il sommo sacerdote Abiatàr,
entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se
non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». 27E diceva loro: «Il sabato è
stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28Perciò il Figlio dell’uomo è
signore anche del sabato».
3 1Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano
paralizzata, 2e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
3Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!».
4Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male,
salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. 5E guardandoli tutt’intorno con
indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la
mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. 6E i farisei uscirono subito con gli
erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
18In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e
rimasi presso di lui quindici giorni; 19degli apostoli non vidi nessun altro, se non
Giacomo, il fratello del Signore. 20In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non
mento.
7Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta
folla dalla Galilea. Dalla Giudea 8e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il
Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva,
andò da lui. 9Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa
della folla, perché non lo schiacciassero. 10Infatti aveva guarito molti, cosicché
quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. 11Gli spiriti impuri,
quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!».
12Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
13Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui.
14Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli
a predicare 15con il potere di scacciare i demòni. 16Costituì dunque i Dodici: Simone,
al quale impose il nome di Pietro, 17poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni
fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; 18e
Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo,
Simone il Cananeo 19e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
20Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano
neppure mangiare. 21Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo;
dicevano infatti: «È fuori di sé».
22Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto
da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». 23Ma egli li
chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? 24Se un
regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; 25se una casa è
divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. 26Anche Satana, se si
ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. 27Nessuno
può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega.
Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. 28In verità io vi dico: tutto sarà
perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno;
29ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è
reo di colpa eterna». 30Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
31Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
32Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e
le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». 33Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e
chi sono i miei fratelli?». 34Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a
lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 35Perché chi fa la volontà di Dio, costui
per me è fratello, sorella e madre».
4 1Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla
enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre
tutta la folla era a terra lungo la riva. 2Insegnava loro molte cose con parabole e
diceva loro nel suo insegnamento: 3«Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare.
4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la
mangiarono. 5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra;
e subito germogliò perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole,
fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi
crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8Altre parti caddero sul terreno buono
e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per
uno». 9E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
10Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle parabole. 11Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del
regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, 12affinché
guardino, sì, ma non vedano,
ascoltino, sì, ma non comprendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato».
13E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere
tutte le parabole? 14Il seminatore semina la Parola. 15Quelli lungo la strada sono
coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene
Satana e porta via la Parola seminata in loro. 16Quelli seminati sul terreno sassoso
sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, 17ma non
hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche
tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. 18Altri sono
quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, 19ma
sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte
le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. 20Altri ancora
sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola,
l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
21Diceva loro: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o
sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? 22Non vi è infatti nulla
di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba
essere messo in luce. 23Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
24Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la
quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. 25Perché a chi ha, sarà
dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
26Diceva: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno;
27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso
non lo sa. 28Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il
chicco pieno nella spiga; 29e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce,
perché è arrivata la mietitura».
30Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale
parabola possiamo descriverlo? 31È come un granello di senape che, quando viene
seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma,
quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa
rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
33Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come
potevano intendere. 34Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi
discepoli spiegava ogni cosa.
35In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all’altra
riva». 36E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano
anche altre barche con lui. 37Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si
rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul
cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che
siamo perduti?». 39Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il
vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40Poi disse loro: «Perché avete paura? Non
avete ancora fede?». 41E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro:
«Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
5 1Giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. 2Sceso dalla barca,
subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
3Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato,
neanche con catene, 4perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva
spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.
5Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva
con pietre. 6Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi 7e, urlando a gran
voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome
di Dio, non tormentarmi!». 8Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da
quest’uomo!». 9E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione –
gli rispose – perché siamo in molti». 10E lo scongiurava con insistenza perché non li
cacciasse fuori dal paese. 11C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al
pascolo. 12E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi».
13Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la
mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel
mare.
14I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle
campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. 15Giunsero da Gesù,
videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto
dalla Legione, ed ebbero paura. 16Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa
era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. 17Ed essi si misero a pregarlo di
andarsene dal loro territorio.
18Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di
poter restare con lui. 19Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai
tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per
te». 20Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva
fatto per lui e tutti erano meravigliati.
21Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilìcia. 22Ma non ero
personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo; 23avevano
soltanto sentito dire: «Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la
fede che un tempo voleva distruggere». 24E glorificavano Dio per causa mia.
21Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno
molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi della sinagoga, di
nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23e lo supplicò con
insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia
salvata e viva». 24Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun
vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne tra la folla e
da dietro toccò il suo mantello. 28Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le
sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo
corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31I suoi discepoli gli dissero: «Tu
vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32Egli guardava
attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e
tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse
tutta la verità. 34Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii
guarita dal tuo male».
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a
dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito
quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!».
37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,
fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide
trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi
agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40E lo deridevano. Ma
egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che
erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le
disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la
fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da
grande stupore. 43E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo
e disse di darle da mangiare.
2 1Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di
Bàrnaba, portando con me anche Tito: 2vi andai però in seguito a una rivelazione.
Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle
persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.




1Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2Giunto il
sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti
e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è
stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3Non è costui il
falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?
E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. 4Ma
Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi
parenti e in casa sua». 5E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose
le mani a pochi malati e li guarì. 6E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
3Ora neppure Tito, che
era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere; 4e questo contro i
falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo
in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi; 5ma a loro non cedemmo, non
sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a
rimanere salda tra voi.




7Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli
spiriti impuri. 8E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un
bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; 9ma di calzare sandali e di non
portare due tuniche. 10E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi
finché non sarete partiti di lì. 11Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi
ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come
testimonianza per loro». 12Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse,
13scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
14Il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso.
Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare
prodigi». 15Altri invece dicevano: «È Elia». Altri ancora dicevano: «È un profeta,
come uno dei profeti». 16Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che
io ho fatto decapitare, è risorto!».
17Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva
messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva
sposata. 18Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie
di tuo fratello». 19Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non
poteva, 20perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava
su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
21Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un
banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i
notabili della Galilea. 22Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a
Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e
io te lo darò». 23E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse
anche la metà del mio regno». 24Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo
chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». 25E subito, entrata di
corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio,
la testa di Giovanni il Battista». 26Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento
e dei commensali non volle opporle un rifiuto. 27E subito il re mandò una guardia e
ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in
prigione 28e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la
diede a sua madre. 29I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il
cadavere e lo posero in un sepolcro.
30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che
avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse loro: «Venite in
disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti
quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti però li
videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro,
perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte
cose. 35Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il
luogo è deserto ed è ormai tardi; 36congedali, in modo che, andando per le
campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». 37Ma egli
rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a
comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». 38Ma egli disse loro:
«Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due
pesci». 39E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. 40E sedettero, a
gruppi di cento e di cinquanta. 41Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al
cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li
distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. 42Tutti mangiarono a sazietà, 43e
dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci.
44Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
6Da parte dunque delle persone più autorevoli – quali fossero allora non
m’interessa, perché Dio non guarda in faccia ad alcuno – quelle persone autorevoli
a me non imposero nulla. 7Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i
non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – 8poiché colui che aveva agito
in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –
9e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne,
diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo
tra le genti e loro tra i circoncisi. 10Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed
è quello che mi sono preoccupato di fare.
11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché
aveva torto. 12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli
prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo che vennero, cominciò a evitarli e a
tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13E anche gli altri Giudei lo imitarono
nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del
Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani
e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera
dei Giudei?».
...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

... ...

...

...

...

...

...

...


Ad ogni caso, il mio scopo è vedere un eventuale fatto curioso. 

Se Marco ha copiato midrashicamente e in stretto ordine sequenziale da Galati 1-2 per quanto riguarda i capitoli 1-6, e considerato che Galati 1-2 sono le parti di Paolo che conosco praticamente a memoria tanto importanti costituiscono per quel poco che ci permettono di vedere sulle origini cristiane del I secolo, e alla luce del fatto che Marcione, secondo il prof Klinghardt e il prof Vinzent, scrisse il primo Vangelo appena prima di Marco, dovrei allora aspettarmi che fu da Marcione che ''Marco'' attinse l'idea di prendere le lettere di Paolo come fonte di ispirazione sul suo Gesù letterario (facendo del suo vangelo nient'altro che un'agiografia di Paolo sotto le mentite spoglie di ''Gesù'').

Si noti che ho messo in neretto, del testo paolino, le parti che Detering ritiene appartenenti al testo marcionita.

Ebbene, osservando prima facie il parallelismo tra il testo in neretto di Marco e il testo paolino corrispondente, emerge che l'idea di attingere da Paolo in ordine strettamente sequenziale potrebbe benissimo essere una caratteristica del Vangelo di Marcione, fatta propria da ''Marco'' allorchè scrisse il vangelo di Marco. Come si vede, Marco si sta basando sul Paolo cattolicizzato (assumendo con Detering che il testo non in grassetto della seconda colonna costituiscano le interpolazioni del falsario protocattolico) perchè lui, Marco, era un protocattolico che si fingeva paolino (allo stesso modo in cui Matteo era un astuto protocattolico che si fingeva giudeocristiano).

Dunque le fasi in ordine cronologico sarebbero le seguenti:

Marcione ha tra le mani il Paolo marcionita (al di là se fu lui il suo creatore, oppure il suo fedele collettore, oppure il suo traditore).

Marcione scrive il suo vangelo facendo del midrash dal suo Paolo marcionita.

I protocattolici prima falsificarono il Paolo marcionita, creando Galati come lo conosciamo oggi.

E dopo Marco riprese la medesima Reductio ad Paulum inaugurata da Marcione col suo vangelo e le sue lettere, colmando i buchi delle lettere marcionite e delle loro corrispondenze evangeliche tramite le sue personali aggiunte (ad esempio, si veda il racconto della danza di ''Salomè'' alias Barnaba).
Perciò la domanda più interessante a questo punto è la seguente:
Perchè Marco era letteralmente ossessionato più di Marcione con la Reductio ad Paulum nel suo vangelo?

Perchè Marco, il protocattolico Marco, voleva rassicurare i propri lettori che Paolo era precursore del Vangelo di Marco, e non del Vangelo di Marcione (che pure aveva inaugurato per primo la paolinizzazione di ''Gesù'').

Nessuno studioso potrebbe riuscire a spiegare questa autentica OSSESSIONE da parte di Marco nella ferrea applicazione fino in fondo di una radicale Reductio ad Paulum, se non vedendo in quella medesima radicale Reductio ad Paulum il miglior strumento letterario a sua disposizione per vincere Marcione nel suo stesso terreno: la paolinizzazione - che è pure una cooptazione - del ''Gesù'' letterario. [1]

Facendo a gara con Marcione su chi sarebbe riuscito a paolinizzare di più il Gesù letterario, Marco intese in questo modo strappare dalle mani di Marcione la pretesa di appellarsi all'autorità dell'Impressionante Colossale Apostolo. Col vangelo di Marco, creato da un protocattolico per i protocattolici, i marcioniti non potevano più dire che Paolo e il vangelo di ''Gesù''/Paolo fosse di loro esclusiva competenza.

Dunque il grande trucco di Marco è di essere riuscito a spacciarsi per legittimo vangelo paolino al posto del più antico vangelo di Marcione (il primo genuino paolino della Storia degno di questo nome), emulando in questo la finzione di Matteo che si spacciò per giudeocristiano quando invece era solo un protocattolico desideroso di cooptare ebioniti e giudaizzanti nella nascente Grande Chiesa.

Per vedere se i miei sospetti sono fondati, dovrò però aspettare le pubblicazioni della ricerca scientifica più recente da parte dei prof Klinghardt e Vinzent che argomentano a favore della priorità del Vangelo di Marcione rispetto a tutti gli altri vangeli sinottici. A quel punto sarò ancora più convinto che sì, se Marcione fu il primo a scrivere un vangelo, fu anche il primo a paolinizzare ''Gesù''. E se paolinizzò Gesù, allora la ragione è sicuramente perchè per Marcione l'angelo Gesù, essendo privo di carne, di cervello, di ossa e di sangue, si era riflesso solo e soltanto nell'uomo chiamato Paolo: solo attraverso la rivelazione di Paolo si poteva sapere qualcosa di quell'angelo caduto dal cielo. 
E chi fu Paolo per Marcione?

Così il prof Detering:
Si potrebbe dire che Paolo è l'immagine trasfigurata di Simone tra i legittimi discepoli e seguaci di Simone, Marcioniti, gnostici, ecc (ricordiamo che il nome "Simone" non appare significativamente da nessuna parte in tutte le opere di Marcione!); ... E Simone, d'altra parte, sta per l'immagine della stessa persona [Paolo], sempre più consumato dalle polemiche, anche come l'Anticristo, per gli avversari di Simone, i giudaizzanti.
(The Falsified Paul, pag. 146, mia libera traduzione)

Perchè Paolo sarebbe un nome ''trasfigurato''?

A differenza di Parvus, che vede nel nome ''Paolo'' un'etichetta ingiuriosa di matrice proto-cattolica, io penso che difficilmente questa ingiuria sarebbe passata inosservata presso Marcione se Marcione avesse brandito così fieramente il SOLUS PAULUS. Paolo non fu un cives romanus (quella era un'invenzione del falsario autore di Atti in cerca di raccomandazione presso i romani) nonostante poteva essere stato amico dei romani.  Perciò, se il nome Paolo non fu un cognomen di merito che acquisì l'apostolo per essere un romano affiliato ad una particolare gens (alla gens Pauli come Flavio Giuseppe fu adottato dalla gens flavia?), se il nome di Paolo non fu un'offesa protocattolica (intesa a fare il verso alla presunta grandezza di Simon Mago), allora ''Paolo'' dev'essere il nome dello sgorbio umano per antonomasia, dell'aborto per eccellenza, dello scarto umano di tutta la creazione di un dio giusto ma crudele, coll'unico merito di essere riscattato da un altro dio.
Inoltre, che il nome di Paolo potrebbe già essere concepito in senso figurato dallo scrittore delle lettere paoline si vede chiaramente in 1 Corinzi 15:9, dove Paolo parla di sé stesso come l'ultimo e il più piccolo, come un aborto spontaneo per così dire. B. Bauer ha correttamente commentato su questo: “Egli è l'ultimo, l'imprevisto, la conclusione, il caro annidato. Anche il suo nome latino, Paolo, esprime piccolezza, che è in contrasto con la maestà a cui è elevato dalla grazia nei passaggi precedenti della lettera.
Bauer giustamente richiama l'attenzione sul significato teologico del concetto di piccolezza. In realtà, al di là di Bauer, che ancora non aveva questa connessione in vista, si deve considerare che, proprio per i marcioniti e ovviamente già per i Simoniani pure, ai quali questo risale - la parola “Paolo”, esprimeva tutto ciò che costituiva il nucleo della loro teologia e per cui le lettere di Paolo offrono continua testimonianza. Dov'è la liberamente occorrente, inannunciata e incondizionata elezione per grazia meglio illustrata che proprio dall'inferiore, l'incompleto, da un bambino, da un piccolo?

(The Falsified Paul, pag. 146-147, mia libera traduzione)



[1] che per me è tutt'uno col cosiddetto ''Gesù storico''.

Nessun commento: