sabato 17 gennaio 2015

Talmud e Corano a confronto

Allo storico discorso all'Università del Cairo, il 4 giugno del 2009, il Presidente Barack Obama proclamò:
“Il Sacro Corano predica che chiunque uccida un innocente è come se uccidesse tutto il genere umano. E chiunque salva un solo individuo, in realtà salva tutto il genere umano.”

Obama, come Bush prima di lui, crede che l'Islam sia una religione di pace, ed egli citò Corano 5:32 per dimostrare il suo punto.

Purtroppo, la sua citazione è fuorviante. Corano 5:32 e seguenti dice in realtà, integralmente:
 
 “Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo - che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra - sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità.

I Nostri messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra.

La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso.”

(Il Nobile Corano, traduzione di Hamza Piccardo, UCOII)

Nota l'eccezione: “che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra”. Questo è spiegato ulteriormente nel verso successivo, Corano 5:33:
“La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso.”
(Il Nobile Corano, traduzione di Hamza Piccardo, UCOII)

Ecco il commento di Robert Spencer ai due Versetti, che chiudono il racconto Coranico dell'uccisione di Abele:
Quello che non viene mai menzionato da tutti quelli che citano questo Versetto come se condannasse la violenza della jihad Islamica, sono molti fatti rilevanti: è inserito in un contesto di ammonimenti per gli Ebrei e non è presentato come un principio universale; contiene questa importante eccezione "a meno che non sia un assassino o un malfattore", ed è seguito dal Versetto 33, che specifica la pena per i malfattori: "Il castigo per chi muove guerra ad Allah e al suo Messaggero, e lotta con forza e sparge misfatti e corruzione sulla terra è: esecuzione o crocifissione o amputazione di mani e piedi di lati opposti o l'esilio dal paese: questa è la loro ignominia in questo mondo e subiranno una terribile punizione nell'altro”.

Questo brano sta solo spiegando che cosa bisogna fare ai Giudei che rifiutano Maometto, non sta prescrivendo principi di alta moralità. Ibn Warraq lo riassume così:
“I presunti nobili sentimenti sono in realtà un monito agli Ebrei. Il messaggio è : 'Comportatevi bene, altrimenti...'. 

Ben lontani dal condannare la violenza, questi Versetti evidenziano aggressivamente che chiunque si opporrà al Profeta sarà ucciso, crocifisso, mutilato o esiliato!.

In altre parole, mentre distruggere una vita può essere equivalente a uccidere tutta l'umanità (o un intero popolo), se si sta spargendo “la corruzione sulla terra”, allora si dovrebbe veramente essere:

“uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra”

e questo è esattamente come i bastardi jihadisti spesso giustificano le loro azioni: che ogni loro vittima ha “ucciso a sua volta” o “sparso la corruzione sulla terra”, che ovviamente è un concetto, in un modo fin troppo interessato, abbastanza elastico da poter significare qualsiasi cosa.


È anche interessante notare che il detto del Corano 5:32 trova origine nel Talmud:
«Quindi, un uomo soltanto è stato creato all'inizio del mondo, per insegnare che se qualcuno fa sì che una sola anima perisce, le Scritture lo ritiene colpevole come se avesse fatto perire un mondo intero; e se qualcuno salva una sola anima, le Scritture gli riconosce il merito di aver salvato un mondo intero» (Mishnah, Sanhedrin 4:5)

 Si tratta di un commento rabbinico sulla storia di Caino e Abele, e il testo non contiene alcuna giustificazione al recar danno al prossimo. 

Corano 5:32 deriva quindi dal Talmud, e addirittura il Corano riconosce che il provvedimento fu prima dato agli ebrei (“i figli di Israele”). Ma il Corano aggiunge una clausola, e la segue con un verso, che cambia radicalmente (o corregge) il significato talmudico. Tutto questo è palesemente ignorato da coloro, come Obama, che citano Corano 5:32 per dimostrare che l'Islam è una religione di pace, quando piuttosto indica il contrario.

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