venerdì 9 maggio 2014

Sul mio naturale diritto di dare del Folle Apologeta Cristiano a chiunque crede che Gesù sia storico

 
Richard Carrier intende davvero fare sul serio. Il suo recente post nel suo blog, dal titolo inequivocabile,
On Evaluating Arguments from Consensus


non lascia adito a dubbi su come moralmente e razionalmente comportarsi quando emerge la prospettiva apparentemente irrazionale di uno studio che ha superato la recensione accademica dei suoi argomenti ma il cui risultato finale è scartato, diffamato, trascurato e semplicemente ignorato dal resto del Consensus.

Avevo avuto un aspro dibattito su un forum con uno storicista anonimo, in merito al mio diritto o meno di dare del FOLLE APOLOGETA, rasentando la faccia tosta, per non dire la maleducazione, ad ogni storicista convinto di essere tale ma vittima dell'ignoranza del miglior argomento a favore della tesi del Mito di Cristo, perfino se accademico.

Secondo il mio anonimo interlocutore, non avrei diritto neppure a giudicare estremamente carente il modo in cui finora i vari mostri sacri Bart Errorman, Maurice Casey, Dale Allison, Bermejo-Rubio, J. D. Crossan e Mauro Pesce hanno finora dimostrato la storicità (l'ultimo degli studiosi citati addirittura con la bellezza di un caustico commento di soli 2 righe!). Insomma, non avrei diritto neppure di intentare personalmente il più fattibile dei confronti, per il semplice fatto che non ho nessuna voce in capitolo, non essendo accademico del settore.

Ma il problema non sono io (che non sono un biblista e né ci tengo ad esserlo) bensì la sfida lanciata da Richard Carrier all'intero Consenso.

Mi limito a tradurre il pezzo forte del suo articolo (enfasi originale):

Una questione che sorge, comunque, è cosa concludere quando un consensus di esperti non cambia anche se persiste nell'arrivare alla sua conclusione invalidamente o superficialmente addirittura dopo che gli si è mostrato che sta facendo così. Una comunità di esperti che si comporta in questo modo è screditata. Le sue opinioni allora cessano di mantenere ogni valore probante o argomentativo. Questo è il motivo del perchè gli esperti fondamentalisti non si possono contare in ogni argomento del Consenso. Ciò richiede di mostrare che i fondamentalisti in realtà continuano a perseverare mediante falso o fallace ragionamento. Ma una volta che lo hai fatto, tali esperti dovrebbero semplicemente essere messi fra parentesi fuori dalla considerazione in quanto pseudo-studiosi, e solo il restante corpo di esperti considerato rilevante quando si cita il consensus.
Naturalmente, un corpo screditato di esperti continuerà a negare di essere stato screditato. Quindi l'onere sempre rimarrà all'osservatore esterno di decidere quale sia il caso. Sono stati quelli esperti screditati, oppure è senza fondamento l'affermazione che essi siano stati screditati? Questo può essere difficile, ma è non al di là dell'abilità di un non-esperto, poichè la sola esperienza richiesta è quella di essere capace di valutare la validità logica degli argomenti di ciascun lato.

È meno comune che entrambi i lati continueranno a pretendere che i fatti sono diversi da quelli che pretende il lato opposto, ma persino quando ciò accade, si riduce di nuovo ad un problema di semplice logica: esamina su quale base un lato pretende che i fatti sono X e su quale base l'altro lato pretende che i fatti sono ~X. Ad un certo punto sarai in grado di identificare che un lato o l'altro sta giungendo a quell'affermazione tramite una logica invalida - oppure altrimenti sarai in grado di verificare personalmente se un lato o l'altro è scorretto (ad esempio, se l'uomo delle previsioni del tempo dice che sta piovendo là fuori e tu puoi direttamente osservare da te stesso che non è vero). Quindi l'esperienza reale non è necessaria per valutare la relativa affidabilità degli esperti. A parte l'esperienza nel ragionamento, la quale ciascuno dovrebbe cercare di avere.


Carrier mostra quattro possibili esiti che potrebbe prendere il consenso. Rimando il lettore alla lettura del suo articolo per sapere nel dettaglio i loro aspetti. Intanto vado subito a considerare quale secondo le mie stime e la mia più disincantata considerazione sulla profonda natura umana di coloro che chiamo al limite della maleducazione ''folli apologeti'' è sicuramente lo scenario futuro più probabile a breve termine.
Il disaccordo è causato da soggetivi pregiudizi su un lato o l'altro. Nel cui caso, sarà possibile identificare quale lato sta violando l'obiettività di un esperto (mediante la visione di quale lato più spesso erra su fatti chiave o sulla logica), e poi espellere le loro opinioni fuori dal pool di esperti, per non essere più a lungo contate come rilevanti. Spesso ciò significa che il solo valido consenso che rimane è quello dell'altro lato. Questo è il punto in cui siamo ora nella disputa tra scienziati e creazionisti.
Quello che fai allora è cercare di testare la credibilità di entrambi i lati. Localizza gli autentici esperti su ciascun lato (ignora i dilettanti che sventolano la loro bandiera: tu vuoi solo valutare gli esperti qualificati qui) e controlla i loro riferimenti e schematizza la loro logica, fino a che inizi a trovare errori. Devi necessariamente trovare qualche errore, perchè solo una cosa può essere vera, così se due persone discordano se qualche affermazione P è vera e sono sicuri di avere ragione, una di loro deve aver fatto un errore nel loro ragionamento da qualche parte: o basandosi su una premessa che è falsa, oppure su un argomento che è fallace.
In generale, in ultima istanza, troverai un lato sproporzionatamente più disonesto sui fatti (citando fonti spazzatura, o mal rappresentando ciò che quelle fonti dicono o dimostrano, o non citando mai neppure fonti per le loro affermazioni, oppure ogni evidenza che puoi verificare indipendentemente) oppure illogico nel suo ragionamento (e competenza logica nel determinare fallacie è tutto quello di cui hai bisogno qui, una competenza che ognuno dovrebbe avere, o di certo cercare di sviluppare se ne sono privi).
Allora saprai l'opinione di quale lato puoi tranquillamente ignorare.

Alla luce di queste parole, non può che inquietare che chi finora ho chiamato FOLLE APOLOGETA rischia davvero di essere ritenuto tale, con tanto di cognizione di causa.

E sia, dunque. La sfida è lanciata.

Se la storicità di Gesù dev'essere difesa come l'hanno difesa finora Bart Errorman, Maurice Casey, o Mauro Pesce, allora la storicità è morta.