martedì 4 febbraio 2014

Del Gesù che evapora (III)

(Continua dal post precedente)

Il titolo dell'ennesimo problema che assilla l'uso del criterio di imbarazzo, ''problem of bootstrapping'', che andrebbe forse meglio tradotto come ''problema di insaccatura'',  calza a pennello per descrivere la logica viziata alla base delle seguenti parole, prese da un Folle Apologeta della rete:
Il criterio di molteplice attestazione indipendente, dunque, temo che in questo caso non ci porti molto lontano ...

Possiamo forse provare con il criterio d’imbarazzo in rapporto alla liceità di parlare contro il Figlio dell’uomo? Direi proprio di no ...

E la discontinuità? Personalmente, salvo casi molto lampanti, tendo a non fare grande ricorso a considerazioni di discontinuità, dissomiglianza e originalità, ... In ogni caso, al momento non mi viene in mente niente di rilevante rispetto al nostro logion.

Restiamo quindi con quello di coerenza, il meno potente nel singolo caso, ma in realtà il più importante e utile tra tutti i criteri nella misura in cui il processo di ricostruzione storica viene condotto non tanto attraverso un'analisi atomistica dei detti, bensì cercando di stabilire - in un continuo vai-e-vieni tra ipotesi e dati - quale immagine o modello di Gesù riesca meglio a spiegare il complesso, o la maggior parte, dei dati.
E qui, in effetti, mi sembra che il nostro problema possa trovare risoluzione.
''Alcuni studiosi'', [1] dice Carrier, ''ammettono che il criterio di imbarazzo è insufficiente a stabilire un dettaglio come storico, e insistono che dev'essere usato in congiunzione con altri criteri''.

Carrier cita Porter:
''Questo potrebbe creare un argomento circolare vizioso, in cui vari criteri, ciascuno in sé stesso insufficiente a stabilire l'affidabilità o autenticità della tradizione di Gesù, sono usati per supportare altri criteri''.
E il non-sequitur è dietro l'angolo:
''la somma di un numero di argomenti inconclusivi è asserito essere decisivo''.
Che è falso, specie, quando quando ciascuno di quelli argomenti, lungi dall'esser solo inconclusivo, è logicamente invalido.

Che senso ha, infatti, usare il criterio di imbarazzo insieme al criterio di multipla attestazione?

Così Mark Goodacre, il notevole studioso che ha il grande merito di aver confutato definitivamente Q (soffrendo l'ostracismo dai suoi colleghi esattamente per questo) e di aver accettato un dibattito pubblico con Richard Carrier:
''Non posso trattenermi dal pensare che un criterio fa fuori l'altro. Se ognuno, Q, un Tommaso indipendente, Marco, Matteo, Luca hanno tutti questo stesso materiale, chi è imbarazzato da ciò? La multipla attestazione è in se stessa un argomento contro l'imbarazzo.''
Unire argomenti improbabili, ciascuno dei quali con 1% di probabilità di successo, può aumentare quest'ultima al più fino al 10%, ma c'è ancora il 90% di probabilità che sia vera la tesi opposta.

Troppo spesso gli storici ricorrono all'espressione ''più probabilmente storico''. Ma non sanno dire QUANTO probabile.
E il Teorema di Bayes è l'unico metodo affidabile per rispondere a quella domanda.
[1] Tutte le citazioni in blu sono liberamente tradotte da Proving History: Bayes's Theorem and the Quest for the Historical Jesus, Richard Carrier, Prometheus Books, 2012.