(segue da qui)
Libri degli Atti.
L'utilizzo di un Vangelo scritto non può essere dimostrato, sebbene le parole di 1:17 (τό ναί ναὶ καὶ τὸ οὔ οὔ) suggeriscono Matteo 5:37, e il riferimento alla mitezza di Cristo in 9:1 richiama Matteo 11:29, mentre le parole copiate in 12:1 da Deuteronomio 19:15 sono piuttosto più vicine a Matteo 18:16 di quanto non lo siano alla Septuaginta. D'altro canto, la dipendenza dagli Atti di Paolo, come nella prima Epistola, è inequivocabile. Ciò è mostrato dalle concordanze con i nostri Atti Apostoli canonici considerate assieme alle deviazioni, perché i fenomeni sono spiegabili ipotizzando l'uso dello stesso documento sottostante. La fuga da Damasco, ad esempio, è descritta alquanto diversamente in 2 Corinzi 11:32-33 e in Atti 9:23-25. Gli elenchi delle afflizioni subite da Paolo (2 Corinzi 6:4-5, 11:23-28) non trovano una spiegazione soddisfacente negli Atti canonici. Pure questi, però, sono forse in gran parte indipendenti dagli Atti di Paolo. In essi possiamo vedere un'altra retrospettiva della vita del grande combattente dopo la sua morte.
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