domenica 11 maggio 2025

Thomas Whittaker: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO — SUA PERSONALITÀ

 (segue da qui)


6. SUA PERSONALITÀ.

Evidentemente lui non era un ebreo, ma piuttosto un greco o un romano di lingua greca. “I Giudei” si presentano sempre come uomini con cui lui non ha nulla in comune. La sua generale tolleranza e il suo approccio favorevole nei confronti dei cristiani di ogni parte non si estendono a loro. [1] Immerso nel pensiero “cattolico” dell'unità tra Pietro e Paolo, egli mette fianco a fianco testi a cui le parti opposte possono appellarsi: più o meno sulla stessa pagina. Questi testi, tramite la loro sovrapposizione, devono servire come segno che le vecchie differenze sono diventate antiquate. Soprattutto per i capi esse non esistettero mai. Tra i cristiani tutto era — o meglio, avrebbe dovuto essere — in armonia fin dall'inizio. 

Dove fu scritto il libro? Per Alessandria, come per ogni altro luogo della Grecia, c'è poco da dire. Chi viveva in un ambiente ellenistico difficilmente avrebbe parlato come parla Luca del modo in cui gli Ateniesi trascorressero il loro tempo (17:21), e avrebbe saputo che ad Atene ci fossero altari “a dèi ignoti” (ἀγνώστοις θεοῖς), ma non “al Dio ignoto” (ἀγνώστῳ θεῷ). La quantità di materiale tradizionale proveniente dall'Asia Minore dà adito a deduzioni riguardanti gli Atti di Paolo piuttosto che l'edizione finale. Quanto al luogo di origine di questa, molte circostanze indicano Roma. Lo scrittore inserisce informazioni circa il luogo o le persone riferendosi a Gerusalemme (1:12, 23:8), alla Macedonia (16:12), ad Atene (17:21) e a Creta (27:8, 12, 16), ma non riferendosi a luoghi in Italia. Lì è come se fosse su un suolo familiare (cfr. 28:12, 13, 15). [2 Si riscontrano latinismi, come ad esempio proprio all'inizio (πρῶτον invece di πρότερον, 1:1). Soprattutto Roma fu la sede speciale del cattolicesimo nascente; e non è allo Stato pagano e ai suoi cittadini in generale che Luca rivolge la sua apologetica, ma proprio ai Romani. [3]

Ci sono molti indizi del fatto che il libro fosse composto un tempo significativo dopo l'età degli Apostoli. Che fosse scritto dopo l'anno 70 è certo; la distruzione di Gerusalemme è presupposta nel primo libro dell'autore (Luca 21:20-24): e ci sono segni di un'origine molto più successiva. Lo scrittore sa delle discordie che sono sorte nella comunità di Efeso dopo la partenza di Paolo (20:29). La comunità cristiana (la Chiesa) è stata istituita da tempo; essa presenta i suoi anziani ufficiali (presbiteri). Il cristianesimo, pur  pienamente consapevole della sua continuità interiore con l'antico Israele, ha rotto con “i Giudei” e si vede costretto a fare appello agli uomini al potere tra i pagani. È arrivato il momento in cui deve far valere il suo diritto di esistere come religione indipendente. Complessivamente, i canonici Atti degli Apostoli non possono essere assegnati a una data anteriore al 125 circa. Il tempo della sua composizione può essere collocato più ragionevolmente tra il 125 e il 150.

NOTE

[1] Ciò, naturalmente, non è incoerente con la sua adozione del punto di vista che faceva sì che l'apostolato cristiano ereditasse i diritti della ripudiata gerarchia ebraica. Anzi, ne è una conseguenza necessaria. 

[2] Informazioni topografiche espresse nei racconti “noi” sono attribuite naturalmente all'editore e non al diarista. 

[3] Il fatto, però, che Roma fosse la sede del governo e che le massime autorità civili fossero ovunque ufficiali romani, potrebbe spiegare ciò in ogni caso. E l'idea cattolica a Roma non era forse parte della confluenza dell'Oronte nel Tevere accennato dal satirico romano?

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