giovedì 26 ottobre 2023

I Galilei perseguitati nel mondo romano ottengono «asilo» nei Mitrei

 (segue da qui)

XXXIV. — LE INFLUENZE MITRAICHE ED IL MITRAISMO

§ 109) I Galilei perseguitati nel mondo romano ottengono «asilo» nei Mitrei. — Sulla religione di Mithra abbiamo accennato in altra opera. Qui parleremo delle influenze esercitate sulla tradizione scritta del primo Cristianesimo dal mitraismo, e le cui tracce si rinvengono nei Vangeli.

La prima influenza deve averla esercitata il mitraismo sul galileismo a mezzo di Paolo. È noto infatti che la Cilicia era allora ed era stata da secoli, il maggiore centro d'irradiazione della fede mitraica, mentre Tarso, patria di Paolo, era la sede principale, e, diciamo meglio, la città santa del Mitraismo. Proprio da Tarso infatti, e dalla Cilicia, scrissero gli antichi autori essere il mitraismo penetrato in Italia. Non è quindi ammissibile che Paolo, nato a Tarso e vissuto in Cilicia, non abbia conosciuto la concezione religiosa dominante della sua città; come non è ammissibile che nell'elaborazione della sua teologia, successivamente alla visione di Damasco, non abbia egli, scientemente o inscientemente, tenuto presente la teologia mitraica. 

Del resto l'affinità della teologia di Paolo colla teologia mitraica si manifesta nel concetto informatore comune ad entrambe, essendo il Redentore Cristiano, quale creato dalla teologia paolina, perfettamente analogo al Redentore Iranico, quale presentato dalla teologia mitraica. Il primo influsso quindi deve il mitraismo averlo esercitato sul pensiero di Paolo, prima ancora che il Galileismo diventasse Cristianesimo. 

Ma un maggior influsso deve averlo esercitato il Mitraismo a mezzo dei gruppi di «Cristiani», i quali, per sottrarsi alle persecuzioni dei vari imperatori — specie sotto Decio — avevano chiesto asilo alle comunità mitraiche, chiedendo ed ottenendo di restare «occulti» nei mitrei. Al quale proposito è bene ricordare che fin dal secondo secolo, iniziatasi la polemica tra i dotti gentili e gli apologisti cristiani, i primi — onde meglio confutare la «nuova» dottrina — non trascurarono di rilevare la perfetta aderenza tra la vecchia dottrina redentrice di Mithra, e la nuova dottrina redentrice del Cristo.

Senonché gli apologisti cristiani non ammisero mai una qualsiasi influenza del mitraismo sul cristianesimo, pur essendosi da essi ammesso che i riti ed i misteri cristiani erano identici ai riti ed ai misteri mitraici. L'identità infatti tra i due riti si giustificò dagli apologisti facenti capo a Giustino, con l'attribuire il fatto ad uno scherzo del «Maligno», il quale, volendosi prendere l'infernale piacere di contraffare le cerimonie più sante, aveva fatto in modo che i riti ed i misteri del più vecchio culto di Mithra fossero riusciti identici ai riti ed ai misteri del nuovissimo culto di Cristo. [1] Ma poiché nessuno crede più alle contraffazioni del demonio, sarà necessario spiegare le analogie tra la teologia e liturgia mitraica, e la teologia e liturgia cristiana, coll'influenza effettiva che ebbe ad esercitare la tradizione mitraica sul primo formarsi del pensiero cristiano.

NOTE

[1] Giustino Martire, Apologia, I, 66.  

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