martedì 23 maggio 2023

Origini Sociali del CristianesimoEmendamenti ai libri di Marcione

 (segue da qui)

IV. — PRIME REAZIONI ANTI-MARCIONITE

Emendamenti ai libri di Marcione.

L'opposizione di un gruppo compatto, che professava di conoscere solo il Cristo e che dava l'esempio di tutte le virtù cristiane, costituiva, per la massa dei credenti rimasti fedeli al giudaismo, un pericolo formidabile. Una reazione molto rapida si imponeva. Doveva verificarsi nella forma stessa in cui l'offensiva aveva avuto luogo. I Marcioniti avanzavano testi sacri che servivano loro da Bibbia. Importava neutralizzare questi documenti e opporne loro altri che ne contrastassero la dottrina. Uno sforzo notevole fu fatto, dopo la grande rottura, per il compimento di questo duplice compito.

Ciò che importava prima di tutto era eliminare il pericolo che rappresentavano per la grande Chiesa i libri sacri utilizzati da Marcione. Rifiutarli come documenti senza autorità non era minimamente possibile. In questo mondo credente, dove non si aveva nemmeno un accenno di critica letteraria, ogni testo dedicato al Cristo aveva il valore di una testimonianza. Era una «Scrittura» che faceva legge. I libri in questione godevano di un credito tanto maggiore in quanto erano circolati nella comunità prima di ogni condanna delle dottrine che si appellavano a loro. La fiducia di cui avevano dapprima goduto rimase loro acquisita. I fedeli che si erano tenuti fuori dalla recente controversia vi trovavano un alimento prezioso per la loro fede e e la loro pietà. Invece di proibire scritti così diffusi che potevano essere così utili non sarebbe stato meglio emendarli e farli servire contro le tesi stesse di Marcione, che così sarebbe stato combattuto con le sue stesse armi? L'idea era tanto naturale che fu realizzata in un tempo abbastanza breve e che si espresse in opere nuove, che dovevano presto soppiantare i testi primitivi. 

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