domenica 14 maggio 2023

Origini Sociali del CristianesimoLe donne cristiane

 (segue da qui)

Le donne cristiane.

In questo gruppo di pagani che si univano al Vangelo, le donne erano particolarmente attratte dalla dolce figura del Cristo, prematuramente strappato all'affetto dei suoi, vittima innocente della malvagità umana. Si unirono di cuore alle pie compagne che lo avevano seguito dalla Galilea alla Giudea fino ai piedi della croce. Erano soprattutto conquistate dal fascino mistico delle assemblee cristiane, dalla melodia penetrante dei salmi, degli inni e dei cantici che si cantavano in coro, dall'intimità cordiale che si stabiliva rapidamente tra i presenti.

Le letture commentate che avevano luogo tutte le domeniche offrivano per loro un interesse eccezionale. Erano gli unici insegnamenti di cui potevano beneficiare. Per loro, infatti, nessuna scuola si offriva dove avessero i mezzi di istruirsi. Le più ricche matrone erano, a questo proposito, poco favorite quanto le più umili lavoratrici. Ad entrambe il cristianesimo offriva insegnamenti tanto più apprezzati in quanto tendevano a migliorare la loro condizione.

Le donne erano trattate come minori dal diritto romano, che le sottoponeva dapprima all'autorità del padre o del tutore, poi a quella del marito. Nella chiesa, al contrario, diventavano uguali agli uomini. Ricevevano lo stesso insegnamento, partecipavano alle stesse cerimonie, erano associate alle stesse promesse di una immortalità beata, avevano gli stessi diritti così come gli stessi doveri. Meglio ancora, potevano rivendicare posizioni privilegiate, perché alcuni ministeri erano riservati a loro, soprattutto nelle opere di assistenza sociale, il cui bisogno si faceva particolarmente sentire in questo piccolo mondo dalle risorse modeste. Così le vediamo spesso menzionate nei più antichi scritti della Roma cristiana. Hanno giocato un ruolo attivo nella vita della Chiesa primitiva ed è spesso per mezzo di loro che i loro mariti o i loro figli sono stati guadagnati al Vangelo. 

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