giovedì 27 aprile 2023

Origini Sociali del CristianesimoLe Epistole giovannee

 (segue da qui)


Le Epistole giovannee.

La prima delle tre Epistole giovannee, che non è, a dire il vero, una Epistola, ma come un riassunto del Vangelo, presenta la stessa dualità di tendenze. Da una parte, ripete che nessuno ha mai visto Dio, ritorna sul tema della Luce e della Vita che erano in Dio e che sono state manifestate nel suo Figlio Gesù Cristo, che rende di conseguenza tutti i suoi discepoli figli di Dio. D'altra parte, professa che il Cristo è venuto «nella carne» e denuncia come un anticristo chiunque non abbia la stessa fede. [17]

La seconda epistola è indirizzata dall'«Anziano» a una donna, «Kyria l'eletta», che deve personificare la Chiesa, «e ai suoi figli». Essa ha per scopo di mettere in guardia da quegli «seduttori che non confessano affatto che Gesù Cristo è venuto nella carne». «Se qualcuno viene da noi», dice, «e non reca quella dottrina, non lo ricevete nella vostra casa, non lo salutate,  perché colui che lo saluta partecipa alle sue cattive opere». [18]

Un tale ostracismo provoca ritorsioni e si ritorce contro i suoi autori. È quanto mostra la terza epistola, indirizzata dallo stesso «Anziano» a «Gaio il prediletto», che personifica la pura ortodossia: «Io ho scritto», vi è detto, «alcune parole alla Chiesa, ma Diotrefe, che ama essere il primo tra loro, non ci riceve... rivolgendo contro di noi cattivi propositi. Non contento di ciò, non riceve i fratelli, e a quelli che vorrebbero farlo, li impedisce e li caccia dalla Chiesa». [19]

Così le comunità giovannee, dove si afferma il comandamento nuovo del puro amore, non sono meno divise di quelle dove domina l'autorità di Paolo. 


NOTE DEL CAPITOLO 8

[17] Prima epistola di Giovanni 4:12 e 4:1-3.

[18] Seconda epistola di Giovanni 5:7, 10-11.

[19] Terza epistola di Giovanni 9-10. 

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