(segue da qui)
LA PACE DELLA CHIESA
Il libro degli Atti riporta, 9:31, che durante i tempi che seguirono la morte di Santo Stefano, «la Chiesa ebbe la pace in tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria». Infatti, nessun incidente è menzionato nei nostri testi, che abbia turbato la tranquillità dei cristiani di Palestina fino alla persecuzione di Erode Agrippa nel 44, vale a dire, secondo la nostra cronologia, per una durata di circa diciassette anni.
La pace che vediamo regnare nella metropoli del cristianesimo «ebraico» regna anche nella metropoli del cristianesimo «ellenista» e in tutta la Siria. I turbamenti che San Paolo si accuserà di aver operato nella Chiesa di Dio non potevano che essere contemporanei alla morte di Santo Stefano.
Nulla sembra in seguito aver interrotto quella pace della Chiesa ad Antiochia ed a Damasco. A Gerusalemme, la persecuzione di Erode Agrippa dura poche settimane e cessa istantaneamente alla morte di costui; fino al martirio di San Giacomo, alla vigilia della grande insurrezione dell'anno 66, nessuno dei membri del gruppo galileo è più molestato; ogni misura presa dalle autorità o ogni movimento popolare contro i fedeli sarebbe stato infallibilmente trattenuto dalla tradizione. Il movimento popolare provocato contro San Paolo nel suo ultimo viaggio nella capitale del giudaismo non sfiora nemmeno la comunità.
Tale è il bilancio del cristianesimo primitivo in Palestina e in Siria: per una durata di oltre trentacinque anni, a Gerusalemme, tre tafferugli; in Siria, gli ipotetici «turbamenti» di San Paolo; niente di più.
Quanto ai gruppi fondati da San Paolo, il loro insediamento è sempre laborioso; ma non si vede che in seguito la tranquillità ne sia stata turbata, se non da dispute tra correligionari: le tribolazioni di cui si lamenta San Paolo sembrano aver colpito solo lui e alcuni dei suoi luogotenenti.
Bisogna andare a Roma e, una volta passato il breve incidente dell'espulsione degli ebrei sotto Claudio, attendere l'anno 64, incendio di Roma, per arrivare alla prima grande prova che dovette subire il cristianesimo. Gli storici cattolici lo riconoscono: «fino a Nerone», scrive Allard, «la Chiesa è cresciuta nell'ombra e nel silenzio». [1] La terribile repressione praticata sotto il regno di Nerone è stata, in realtà, la tempesta che irrompe improvvisamente nella pace di un cielo sereno.
Come la prima generazione abbia sfruttato quella pace è ciò che ci resta da vedere.
NOTE
[1] Histoire des persécutions pendant les deux premiers siècles, pagina 3 della 3° edizione.
Nessun commento:
Posta un commento