giovedì 21 aprile 2022

LA PRIMA GENERAZIONE CRISTIANAL'OFFERTA

 (segue da qui)


L'OFFERTA

Si avrebbe del sacrificio primitivo un'idea molto incompleta, se si trascurasse la terza delle forme sotto le quali sembra essersi praticato e che ne completa il ciclo. Per mezzo del sacrificio di Comunione, i nostri antenati preistorici mantenevano il legame di parentela, vale a dire il legame sociale che li univa nel clan. Per mezzo del sacrificio di Espiazione, si sforzavano di rinnovare (morte e resurrezione) il clan stesso sotto le specie del suo dio. Per mezzo del sacrificio d'Offerta, si impiegavano più modestamente a rinvigorirlo. 

Questo non è il significato del sacrificio d'Offerta (o di Oblazione) nel giudaismo e nelle religioni dell'antichità classica, dove esso appare più spesso come una sorta di tributo o di omaggio analogo a quello che i sudditi pagano ai loro padroni; si deve a Durkheim di aver scoperto e messo in valore il suo significato originale. Noi avremo bisogno, questa volta, solo di riassumere (per farne il punto di partenza dei nostri successivi studi) la magistrale analisi che ne ha lasciato. [1]

Così come gli uomini, gli dèi [2] sono «soggetti al ritmo della vita cosmica», la quale «passa per delle oscillazioni in direzioni contrarie», a volte affermandosi in tutto il suo splendore, a volte indebolendosi «al punto che ci si può domandare se non si arresterà»; perché «la vita universale continui e, di conseguenza, gli dèi non muoiano», l'uomo deve mettere al loro servizio le forze di cui dispone e che mobilita per la circostanza; il sangue che scorre dalle sue vene ha virtù fecondatrici: egli lo diffonderà...».

Per realizzare l'immenso programma spirituale, i primitivi impiegano, beninteso, i loro mezzi di primitivi; noi ci siamo spiegati a questo proposito; per rinvigorire il dio, gli si offre tutto ciò che sembra alla mentalità primitiva capace di rinvigorirlo: le gocce del suo sangue, il sangue delle sue bestie, l'acqua dei fiumi, il seme delle piante, la polvere di rocce sacre.

Come la natura, e come gli uomini, gli dèi hanno le loro debolezze e i loro difetti. Con l'Oblazione, gli uomini vengono in soccorso dei loro dèi. Sgozzare un vecchio per sostituirlo con uno giovane è un procedimento che non si userà tutti i giorni; altrettanto bene, un rimedio basterà il più sovente a rendere la salute, una cordialità per riconfortare e un colpo sulla spalla per rimettere in piedi. E tali sono i servigi che gli uomini renderanno agli dèi, — in cambio di quelli che ne riceveranno. 

E tali sono i servigi che si rendono reciprocamente la Società e ciascuno dei suoi membri. 

Non ci sarebbero uomini se non ci fossero dèi; ma non ci sarebbero più dèi se non ci fossero uomini; non c'è Società senza individui, ma senza la Società gli umani non sarebbero che bestie assembrate. Gli dèi e gli uomini si devono la vita, ed essi devono continuare a vivere; gli dèi hanno tanto bisogno degli uomini quanto gli uomini hanno bisogno degli dèi. Tra gli dèi e gli uomini c'è un perpetuo e necessario scambio. Gli dèi faranno il loro mestiere di dèi, a condizione che gli uomini facciano il loro mestiere di uomini.

Così i membri della Società devono servire la Società. In ricompensa di questo, gli dèi saranno a loro volta i servitori degli uomini, e la Società sarà eminentemente quella che riceve e che dà.

Si vede se noi siamo lontani dal tributo pagato al padrone e dall'omaggio offerto al creatore, o dal ringraziamento reso al dispensatore benevolo — e lontani dal Dio del catechismo e dal Dio della filosofia tradizionale.

NOTE

[1] Formes élémentaires de la vie religieuse, pagine 486 e seguenti.

[2] Durkheim stabilisce che si deve perfino risalire alle «forze vaghe, anonime e impersonali» anteriori alle personalità mitiche che saranno gli dèi.

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