sabato 16 aprile 2022

LA PRIMA GENERAZIONE CRISTIANAALCUNI PUNTI PARTICOLARI

(segue da qui)

ALCUNI PUNTI PARTICOLARI

Riti di iniziazione, riti battesimali, riti mimetici. — Le questioni relative ai riti di iniziazione, ai riti battesimali e ai riti mimetici non sono trattate in questo volume, per quanto importanti esse siano... Questa sarà una grave lacuna; ma bisognava limitarsi... Speriamo di poter un giorno mostrare come l'interpretazione che proponiamo dei riti sacrificali convenga loro ugualmente, e senza dubbio la cosa apparirà sin d'ora a quelli dei nostri lettori a cui lo studio è familiare e che ci avranno seguito fin là.


Pre-cristianesimo. — Ricordiamo che indichiamo sotto quella denominazione l'antica religione di Gesù per il periodo che corrisponde pressappoco al primo secolo prima della nostra era e ai primi anni del primo secolo dopo.


Evemerismo. — Gli studiosi razionalisti che professano la storicità di Gesù non amano che li si chiami «evemeristi». Nessuna espressione è però più appropriata.

Si denomina evemerismo la dottrina di un filosofo greco del quarto secolo prima della nostra era, Evemero, secondo il quale gli dèi erano uomini divinizzati. [1] Ora, cos'è stato Gesù per tutto il medioevo e i tempi moderni, e cos'è ancora oggi agli occhi di qualche centinaia di milioni di persone? — Un dio. Cos'è stato per gli studiosi in questione? — Un uomo. Se questo non è l'evemerismo stesso, le parole non hanno più senso. 

Continueremo a chiamare evemerismo la dottrina che fa di Gesù un uomo in cui, dopo la sua morte, si sarebbe riconosciuto un essere divino disceso dal cielo per offrirsi in sacrificio.

D'accordo con l'uso, denominiamo miticismo quella che gli accorda solo un'esistenza mitica, con le notevoli sfumature che comporta la cosa, dai rozzi sistemi che vedono nel mito una finzione, fino a quelli che vi vedono l'espressione della pura spiritualità.


Le tesi mitiche. — Se c'è accordo quanto alla loro parte negativa tra le tesi che negano la storicità fisica di Gesù, non vale lo stesso quanto alla loro parte costruttiva, vale a dire quanto al processo secondo il quale la figura di Gesù si sarebbe costruita e quanto alle origini stesse dell'instaurazione cristiana.

Due concezioni, in sintesi, sembrano essere in evidenza: secondo l'una, il cristianesimo procederebbe da una antichissima religione anteriore non solo al giudaismo ma anche all'istituzione del culto di Jahvé in Palestina, e fortemente contaminata da esso; secondo l'altra, procederebbe da una setta che sarebbe nata in seno al giudaismo e sarebbe stata, invece, contaminata da elementi non giudaici; vale a dire che si dovrebbe vedere nel cristianesimo, secondo l'una (e per impiegare il termine giusto, qualunque turbamento possa causare), un'antica religione pagana  più o meno giudaizzata, e secondo l'altra, una sorta di rinnovamento, di riforma del giudaismo, influenzata dal paganesimo ellenistico.

Per parlare solo degli attuali rappresentanti delle tesi mitiche, la prima di queste concezioni, che è la nostra, è anche professata dal signor Robert Stahl. [2] La seconda è stata fortemente e brillantemente esposta in poche pagine dal signor Prosper Alfaric; [3] dovrà essere esposta dal signor P. L. Couchoud in un libro che deve apparire poco tempo dopo questo e dove sarà sviluppata con il talento, la penetrazione e l'accento che si conoscono del celebre autore del Mystère de Jésus.

A metà strada tra queste due concezioni, alcuni studiosi situano le origini del cristianesimo in una gnosi integrata ad un neo-messianismo ebraico e ad una dottrina pagana di salvezza; così il signor Thomas Whittaker, [4] il signor L. Gordon Rylands, [5] il signor Arthur Drews [6] e l'eminente rappresentante della grande scuola olandese, il signor van den Bergh van Eysinga, che ne ha dato l'espressione più completa. [7]

Senza aver trattato specificamente la questione, il signor Albert Bayet propende per un'origine ebraica fortemente mescolata all'ellenismo. [8

Quanto alla figura di Gesù stesso, la questione è di sapere se ha la sua origine nel sacrificio preistorico nel corso del quale la vittima divina era messa a morte e crocifissa, o nelle rappresentazioni che si sarebbero formate tra gli ambienti ebraici o giudeo-ellenistici dove il suo culto sarebbe nato all'epoca giudeo-greco-latina.

E la domanda è ancora da porre: dal fatto che avrebbe ricavato la sua origine da una delle più antiche religioni dell'uomo, il cristianesimo è stato, come io credo, lo sforzo rivoluzionario di un'epoca che cerca la sua rigenerazione in un ritorno alle nozioni costitutive della società? È, al contrario, come pare intenderlo il signor Couchoud, lo sforzo riformatore di un mondo che cerca quel rinnovamento in una nuova e migliore comprensione dei suoi bisogni spirituali? Quale che sia quello tra noi che abbia visto più giustamente, noi ci onoriamo di essere similmente, e fianco a fianco, i servitori delle nostre ricerche e delle nostre meditazioni, e colui che si sarà sbagliato non rimpiangerà nessuna delle innumerevoli ore che avrà dedicato loro. È necessario che molti tentino, e che molti soccombano, affinché qualcuno concluda...

se mai è permesso a qualcuno di concludere.

NOTA BENE

Si troveranno stampati in caratteri minuscoli un certo numero di passi che potrà lasciare a lato il lettore che si accontenterà di una veduta generale delle cose o non vorrà entrare nella discussione dei testi.

Per le indicazioni bibliografiche e di altro tipo, si riporta al nota-bene pubblicato alle pagine 39-40 del Dieu Jésus.


NOTE

[1] Si veda Dieu Jésus, pagine 45-46.

[2] Les Mandéens et les origines chrétiennes, Parigi, 1930, e lavori successivi ancora inediti.

[3] Jésus-a-t-il existé? in: Alfaric, Couchoud e Bayet: Le problème de Jésus et les origines du christianisme, Parigi, 1932, pagine 57 e seguenti.

[4] Origins of christianity, 1904; quattro edizioni successive.

[5] Evolution of Christianity, 1927.

[6] Entstehung des Christentums aus dem Gnostizismus, 1924.

[7] Jésus vit-il ou a-t-il suelement vécu ? (in olandese), Arnheim, 1930.

[8] Les Morales de l'évangile, 1927.

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