giovedì 21 settembre 2023

Ignazio ed Ireneo

 (segue da qui)

§ 75) Ignazio ed Ireneo. — Venendo alle altre pretese autorità, osserviamo che nessun indizio ci dànno gli scritti di Ignazio di Antiochia e di Ireneo, anch'essi citati, per confermare la venuta di Pietro a Roma.

Invero Ignazio di Antiochia è il secondo, in ordine di tempo, e cioè dopo Clemente, degli scrittori sub-apostolici, dei quali possediamo documenti. Di lui ci rimangono sette «epistole» indirizzate a varie «Chiese». Tali epistole però tendono prevalentemente a rafforzare il concetto che abbiamo visto accennato nella lettera di Clemente Romano, circa i principi della gerarchia ecclesiastica; nulla ci dicono invece di un apostolato di Pietro in Roma. Notiamo anzi che in Ignazio la Chiesa non appare più una semplice comunità di fedeli, come ai tempi di Paolo; bensì, in ogni località, si presenta come una comunità organizzata, avente relazioni disciplinari colle comunità gerarchicamente superiori degli altri centri più importanti. Appunto in conseguenza di questa gerarchia, Ignazio proclama «la Chiesa di Roma avere la preminenza in tutti i luoghi della regione dei romani». Infatti era la gerarchia ecclesiastica che si veniva costituendo, parallelamente alla gerarchia politica. Giacché Ignazio non dice che la preminenza di Roma sulle altre Chiese fosse dovuta all'apostolo Pietro, che avrebbe tenuto quella cattedra; perché anzi a Pietro Ignazio non accenna affatto. Egli richiama solo il fattore politico.

Meno ancora, sull'argomento, dice Ireneo, il quale teorizza bizzarramente sui principi e gli scopi della Chiesa, dando inizio a quel movimento pseudo-spirituale, che darà poi vita allo gnosticismo. Difatti Ireneo si sforza di conciliare i principi della nuova fede con i principi delle dottrine filosofiche già acquisite.

Nessun commento: