giovedì 6 aprile 2023

Origini Sociali del CristianesimoPenetrazione cristiana

 (segue da qui)


Penetrazione cristiana.

In un ambiente così ben preparato, il cristianesimo ha dovuto penetrare di buon'ora e senza sforzo, come una forma particolarmente vivace del giudaismo spirituale che professavano gli spiriti colti. D'altronde Alessandria intratteneva relazioni diretti e frequenti con Gerusalemme e Antiochia, le grandi metropoli della nuova fede. I Terapeuti avevano troppe affinità con gli Esseni di Palestina perché la figura del Cristo Salvatore, elaborata nei conventi di Giudea, che corrispondeva così bene al loro stesso ideale, non abbia trovato anche lì un'accoglienza calorosa. 

I documenti, è vero, fanno difetto su questo punto. [5] Ma questa non è una ragione sufficiente per concludere, come si fa di solito, che il cristianesimo sia stato introdotto solo tardivamente in Egitto. Non conosciamo granché con certezza degli inizi della propaganda cristiana, se non dai resti delle lettere autentiche di Paolo e dalle prime parti dei suoi resoconti missionari. Ora gli Atti ce lo presentano come originario di Tarso. Era quindi orientato, per la sua stessa nascita, verso l'Asia Minore. Ma Paolo è solo un missionario tra molti altri, che non hanno beneficiato come lui di una pubblicità postuma. Senza dubbio saremmo meglio informati sugli inizi del cristianesimo in Egitto se un caso altrettanto fortunato ci avesse conservato alcune lettere e alcuni resoconti missionari dell'alessandrino Apollo, che abbiamo visto apparire, come lui, a Corinto e a Efeso. 


NOTE DEL CAPITOLO 6

[5] «Non si sa nulla sulle origini del cristianesimo egiziano», dice M. GOGUEL, in «La naissance du christianisme», 1946, introduzione, pag. 18. Si veda però HARNACK, «Die Mission und Ausbreitung des Christentums in dem erstendrei Jahrhunderten», volume 2, pag. 705 e seguenti. Harnack riconosce «la nostra ignoranza quasi completa della storia del cristianesimo ad Alessandria e in Egitto... fino all'anno 180». Ma osserva che, contrariamente all'opinione di Renan, non si può nemmeno sapere se veramente, fino al 180, la penetrazione cristiana sia stata debole. A quella data, di sicuro,  la Chiesa di Alessandria è importante. Per il periodo pre-costantiniano, Harnack cita Eusebio che considera l'Egitto la terra cristiana «κατ' ἐξοχήν» (per eccellenza) (J.M.).

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