lunedì 3 aprile 2023

Origini Sociali del CristianesimoAlessandria, capitale intellettuale

 (segue da qui)


CAPITOLO VI

ORIGINI EGIZIANE


SOMMARIO

Alessandria, capitale intellettuale. Gli ebrei in Egitto. I terapeuti. Penetrazione cristiana. Persecuzione degli ebrei. Cristiani antiebraici. Basilide. Carpocrate. Valentino. Ruolo delle donne.


Mentre il territorio greco era frammentato, di una struttura disparata, quello egiziano era unito e omogeneo. È costituito nella sua parte abitabile da una pianura lunga e stretta e nastriforme, che confina con entrambe le sponde del Nilo e forma con esso, verso la sua foce, in connessione con i suoi innumerevoli canali, un vasto estuario a forma di delta. Da questo delta o Basso Egitto al Medio Egitto, stretto tra il deserto di Libia e il deserto arabico, poi all'Alto Egitto o Tebaide, e persino all'Etiopia dove si forma il Nilo, le comunicazioni sono dirette e relativamente facili: quella disposizione geografica avrà conseguenze importantissime per l'avvenire del cristianesimo. Mentre la Chiesa, in terra greca, sarà soggetta a dissensi incessanti, formerà in Egitto un blocco molto consistente. 


Alessandria, capitale intellettuale.

L'impulso iniziale venne da Alessandria, il grande porto dell'ovest del Delta. Era, dopo Roma, la città più importante dell'Impero, che si lasciava molto indietro Efeso e Corinto e persino Antiochia. Per meglio dire, era la prima capitale dell'ellenismo, che aveva da lungo tempo eclissato Atene. In nessun luogo la letteratura e la filosofia erano studiate con più ardore e metodo. Lì, più che altrove, il cristianesimo per farsi accettare doveva assumere la forma di un'alta scienza, e non doveva temere di esservi combattuto, come lo era in Asia Minore, in nome di un tradizionalismo gretto e ostinato.

La religione egizia gli diede l'esempio di quell'adattamento necessario allo spirito del tempo. Malgrado la varietà molteplice delle sue forme, era concentrata nel culto di Iside e di Osiride. Ora questo culto, che procedeva in origine da un naturalismo grossolano tutto impregnato di magia, si era singolarmente idealizzato, grazie a un'esegesi allegorica tanto audace quanto compiacente. Plutarco espone in un trattato famoso [1] alcune delle interpretazioni simboliche per mezzo delle quali ci si sforzava di giustificare, agli occhi della ragione, i suoi miti ingenui e i suoi vecchi riti. È a una trasposizione simile che si dedicheranno i pensatori cristiani di Alessandria. Osiride, dio buono e soccorrevole, vittima innocente delle macchinazioni di Tifone, cederà il posto al Cristo, tradito da Giuda e messo in croce. Anche Iside, la sua amante addolorata che ha circondato con pie cure le sue ultime spoglie, scomparirà davanti a Maria. Ma certi tratti dell'uno e dell'altra si ritroveranno sotto queste nuove figure e molti dettagli della loro liturgia saranno conservati nella Chiesa. 

NOTE DEL CAPITOLO 6

[1] PLUTARCO, Iside e Osiride. Si veda volume 2, pag. 233. 

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