giovedì 5 gennaio 2023

Origini Sociali del CristianesimoLe strade palestinesi

 (segue da qui)

Le strade palestinesi.

Alcune vecchie strade si allineavano, è vero, intorno ai confini. Una di queste, partendo da Tiro, scendeva «lungo la costa» attraverso Acri o Tolemaide, Caifa, Cesarea, Giaffa, Lidda, Azot, per raggiungere il delta del Nilo. Un'altra, innestata su questa, partiva da Caifa e attraversava tutto il nord della Palestina fino a Bosra, nel massiccio dell'Hauran. Una terza, proveniente da Damasco e passando per Bosra, tagliava la Transgiordania e raggiungeva la città araba di Petra, per dirigersi da lì verso il porto di Aqaba, all'ingresso del golfo dallo stesso nome, che si apriva sul Mar Rosso. Infine, nel sud della Palestina, una quarta via collegava il porto di Azot al centro commerciale di Petra, da dove continuava verso la Bassa Mesopotamia e il Golfo Persico. 

Ma tutte queste vie erano più o meno infestate dai briganti. In seguito alle guerre continue e alle discordie interne che imperversavano ovunque, bande spesso consistenti di saccheggiatori si aggiravano per le grandi vie. Ogni viaggio a lunga distanza diventava un pericolo. 

La Palestina si presentava come un mondo chiuso e ripiegato su sé stesso. I paesi di questo tipo sono intrinsecamente conservatori. Hanno il culto delle loro tradizioni. Ora quelle che riguardano la religione sono tra tutte le più sacre e le più persistenti. Erano quelle alle quali gli ebrei palestinesi tenevano più appassionatamente. Nulla eguagliava il rispetto professato da loro nei confronti dei riti ancestrali e delle credenze che servivano loro da fondamento. 

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