venerdì 27 gennaio 2023

Origini Sociali del CristianesimoLa loro importanza

 (segue da qui)


IV. — GLI ESSENI

La loro importanza. [42]

Se il Vangelo non può legarsi a nessuno dei tre grandi rami del giudaismo sui quali ha portato la nostra inchiesta, il quarto, quello degli Esseni, che resta solo da studiare, presenta, per questo fatto, un vivissimo interesse. Le conclusioni negative alle quali siamo appena arrivati per gli altri creano a suo riguardo un pregiudizio nettamente favorevole.

L'importanza del gruppo è attestata dalle lunghe note che Filone e Giuseppe gli hanno dedicato. Il primo presentava gli Esseni come modelli di libertà spirituale, nel suo trattato «Che l'uomo virtuoso è libero». [43] Egli metteva in rilievo la loro condotta esemplare in un passo, conservato da Eusebio, [44] di un'Apologia dei Giudei che non è arrivata fino a noi. Senza dubbio descriveva le loro occupazioni quotidiane in un libro perduto Della vita attiva, al quale si riferisce l'inizio del suo trattato Della vita contemplativa. [45] Giuseppe dà su di loro dettagli ancora più numerosi e più precisi, in un lungo capitolo del secondo libro della Guerra Giudaica, e ritorna sullo stesso argomento all'inizio del diciottesimo libro delle sue Antichità giudaiche [46] e in vari altri passi. Egli stesso racconta, nella sua autobiografia, [47] che egli ha vissuto, nel suo sedicesimo anno, qualche tempo presso di loro, il che dà alla sua testimonianza un valore particolare. Senza dubbio utilizza, come del resto Filone, le informazioni fornite dallo storico Nicola di Damasco, segretario e biografo di Erode il Grande, al quale si riferisce espressamente su altri punti e la cui opera, sfortunatamente perduta, doveva fare abbastanza spazio alle sette ebraiche. Infine Plinio il Vecchio dedica loro una nota brevissima ma molto densa, nel corso di una breve descrizione della Giudea. [48]

L'importanza che questi vari autori accordano agli Esseni non si deve al loro numero, benché Filone e Giuseppe concordino nel dire che sono «più di quattromila». Essa si spiega piuttosto per la possente originalità del gruppo, per lo splendore delle sue idee e della sua vita, e anche per una certa aria di esotismo, che lo isola dai suoi vicini e lo mette ai margini del giudaismo.

Il nome che porta questa gente è già singolare. Filone li chiama «Essaioi» o Essei. Giuseppe fa lo stesso in sei punti. Ma più spesso li definisce piuttosto «Essenioi» o Esseni. Quest'ultimo termine sembra essere solo una forma latinizzata del primo. D'altra parte, il greco «Essaioi», di cui si sono date etimologie diverse, deriva senza dubbio dall'aramaico «hassa», che vuol dire «pio». [49] Filone dice che la gente a cui si applica è così chiamata «a causa della sua santità». [50]


NOTE DEL CAPITOLO 3

[43] Ed. Cohn e Reiter, volume 6, traduzione francese del signor J. Lagrange, Le judaisme avant Jésus-Christ, pag. 308-310. Autre traduction: Dupont-Sommer, «Evidences», gennaio-febbraio 1956, pag. 22 (J. M.).

[44] MIGNE, Patrologie grecque. Trad. Dupont-Sommer, ibid., pag. 24.

[45] Ed. Cohn e Rieter. Traduzione francese di Ferdinand Delaunay, «Moines et Sibylles», pag. 89.

[46] Guerra Giudaica, ed. Dinforf, volume 2, pag. 96-99. Trad. René Harmand, Oeuvres complètes de Flavius Josèphe, volume 5, pag. 159-166. Trad. Dupont-Sommer, «Evidences», marzo 1956, pag. 27. Antichità Giudaiche, ed. Dinforf, volume 1, pag. 693-694. Traduzione in Oeuvres complètes de Flavius Josèphe, volume 4, pag. 135-136. Trad. Dupont-Sommer,  ibid., pag. 33.

[47] Vita 2, Ed. Dindorf, volume 2, pag. 793-794.

[48] PLINIO IL VECCHIO, Hist. Nat. 5:17, 4. trad. Dupont-Sommer, «Evidences», marzo 1956, pag. 34. 

[49] Si veda L. MARCHAL, art. «Esseni», nel Supplément au Dictionnaire de la Bible di Vihouroux, volume 2, c. 1110.

[50] Apologia, in EUSEBIO, Praep. Evang. 8:11. Quod. omnis probus, 75-91. Trad. Dupont-Sommer, «Evidences», gennaio-febbraio 1956, pag. 22 e 24. 

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