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Caratteristiche di queste creazioni
Un tratto capitale dell'elaborazione dei personaggi del Nuovo Testamento è stato messo in luce dalla critica delle forme. Come il ritratto del Cristo risulta da stesure successive, così il suo entourage, dapprima indistinto, si precisa di stesura in stesura. I tipi generali — discepoli, ricchi, malati, ecc. — acquistano a poco a poco una personalità. Poi si integrano in piccoli episodi fittizi che tendono a costituire una storia continua; si assiste alla creazione di un romanzo.
Questi fantocci si muovono in un ambiente spesso immaginario. La nascita a Betlemme proviene da Michea 4:15; Nazaret è sconosciuta nella Bibbia, nel Talmud e in Giuseppe; fu senza dubbio inventata per collocarvi il Nazareno; Genesi 49:46. La maggior parte delle località citate nel Vangelo sono dubbie: Arimatea, Corazin, Betsaida, Magdala, Cafarnao, Cana, ecc.
Gli apocrifi produrranno una fioritura di nomi nuovi. «Non va dimenticato», dice Saintyves, «l'importanza dei nomi propri in mitologia. È l'inizio della personificazione; è attorno a loro che si avvolge e si svolge il racconto. I vangeli apocrifi, non vi si insisterà mai troppo, battezzarono con la propria autorità tutta una serie di personaggi» [132].
Si saprà ormai che Petronio fu il centurione incaricato della guardia del sepolcro: non era forse il guardiano della «pietra» sepolcrale, pétros? ..Si inventerà il nome dell'autore de colpo di lancia, Longino; i nomi dei ladroni, Dysmas e Gestas, quelli dei membri della famiglia del Cristo, ecc. Ma in questi processi di amplificazione e di creazione gli apocrifi non fanno che continuare i canonici oppure sono scritti nello stesso spirito.
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In conclusione, i principali personaggi del Nuovo Testamento hanno un'origine astrale o scritturale; a volte sono inventati in base al loro ruolo oppure risultano da combinazioni molteplici. [133] Termini ultimi di una lunga evoluzione, si situano spesso in un quadro geografico tanto indistinto quanto la loro persona.
La loro ripartizione frequente in coppie antagoniste appare in Gesù e Giuda, il buon ladrone e il cattivo, Pietro e Malco, Pietro e Simon Mago, Pietro e Paolo, Paolo e Stefano, i Dodici e i Sette, la «Vergine» e la «peccatrice», il Figlio dell'uomo e il Principe di questo mondo... Il pensiero mitologico dipende in qualche misura da avversioni e da desideri inconsci che si concretizzano in personaggi antitetici.
NOTE
[132] SAINTYVES, De la nature des évangiles apocryphes, R.H.R., luglio-agosto 1932, pag. 435 s.
[133] Formazione analoga di personaggi periferici: santa Agnese, madre di Agni, fu assimilata a Maria; v. II° parte, capitolo 3, § 3; santa Agata che fu, si dice, una vergine siciliana del I° secolo E.C., e martirizzata su ordine del prefetto Quintiano, non è altri che l'avatar di Persefone, Agathê théa (= la Buona dea), adorata a Enna in Sicilia. A Langon (Ille-et-Vilaine) il piccolo tempio gallo-romano di Venere le è stato dedicato; cfr. MARKALE, Le christianisme celtique..., 162.
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