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V
IL PERIPLO DEL DIO GESÙ
Per seguire i primi passi del dio Gesù attraverso il mondo, bisogna aprire una carta del Mediterraneo orientale, una di quelle, per esempio, su cui le nostre compagnie di navigazione indicano i loro itinerari nel Levante. Alcune rotte delle loro navi seguono pressappoco il percorso tracciato nel primo secolo della nostra era dal progresso della nuova religione. E questo fu da ogni tempo il percorso della civiltà, del commercio e delle idee.
Il periplo del dio Gesù comincia ad Antiochia, nel punto centrale in cui si incontravano allora le strade che andavano verso l'Oriente e quelle che conducevano in Europa. Antiochia è il punto solenne da cui si slancerà verso l'Europa; la conquista dell'Oriente romano verrà più tardi; si tratta per il momento solo di quel Mediterraneo che è il cuore del mondo greco-romano.
Il vascello che porta il nuovo dio naviga verso ovest. Lentamente — è un battello e si viaggia a piccole tappe, appena più rapidamente che ai tempi di Ulisse — costeggia la Cilicia e la Panfilia, da cui si raggiungono le regioni montuose di Galazia e di Frigia. Poi ecco che costeggia le province dell'antica Ionia e in ognuna di queste grandi città, dove fiorirono dieci secoli di ellenismo cosmopolita, ma dove ribolle un nuovo flusso del vecchio misticismo orientale, attracca, umile ma sicuro di sé. Così lo si ritrova a Mileto, a Efeso, a Smirne, a Mitilene, e la buona novella irradia nell'entroterra, in Lidia, in Frigia occidentale. Arrivato presso le rovine dell'antica Troia, — è Luca lo storiografo che parla...
Noi facemmo volo verso la Samotracia, e l'indomani sbarcammo a Neapolis; di là guadagnammo a piedi Filippi, capitale della Macedonia, e ci recammo, fuori dalla porta della città, alle rive di un fiume dove pensavamo di trovare un luogo di preghiera; ci sedemmo e parlammo alle donne che erano riunite. [1]
Si tratta ora di fare il giro del mar Egeo; ma si toccheranno solo i punti importanti della costa europea, Salonicco dopo Filippi in Macedonia, poi, in Grecia, Atene, la città dei retori, e Corinto, la vera capitale, la città commerciale, con i suoi due porti, aperti uno verso l'Italia, l'altro verso l'Asia, luogo d'incontro di tutto il mondo, tanto asiatico quanto sono greche Efeso, Smirne e Mileto.
Questo viaggio di circumnavigazione, che una nave delle Messageries Maritimes fa oggi in meno di due settimane, ecco l'area dove si sono giocati i primi destini del dio palestinese. Ogni traccia del cristianesimo nel corso del primo secolo è problematica in Egitto, in Libia, nella provincia d'Africa, in Spagna, in Gallia, nelle città italiane. Un solo punto del mondo occidentale è toccato dal buon pilota che conduce il vascello cristiano, Roma, capo del mondo, dove reagisce tutto ciò che si svolge nell'universo, dove, secondo Livio, Giovenale e Tacito, tutto ciò che vi fosse di nobile nell'umanità è nato.
Dal primo secolo, ogni volta che un grande evento, dando al culto del dio Gesù un nuovo slancio, si produrrà in Oriente, noi ne sentiremo l'eco a Roma, fino al giorno in cui lo spirito romano, intervenendo, dirà lui stesso la sua parola.
NOTE
[1] Atti 16:11-13.
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