domenica 4 agosto 2019

Perchè Annibale è storicamente esistito, a differenza di Gesù (che fu chiamato Cristo)

«L'essenza di tutto ciò che accadde tra Romani e Cartaginesi, di buono o di cattivo, fu un uomo, una mente [...] Annibale [...] tanto grande fu la sua personalità, tanto fervida la sua immaginazione».
(Polibio, Storie 9:22)

Il serio e competente studioso Richard Carrier ha pubblicato un interessante articolo di paragone tra la storicità di Annibale e la storicità di Gesù. La figura del grande generale cartaginese è così intrisa insieme di grandezza e di mistero, che rispetto alla semplice possibilità di poterne sapere solo qualcosina di più (magari dopo l'eventuale ritrovamento di ulteriori fonti finora sconosciute che ne parlano), una altrettanto possibile futura scoperta dell'ennesimo vangelo di turno in qualche grotta di Israele non solo non muterebbe nulla sostanzialmente di ciò che si sa già di Gesù, ma non reggerebbe neppure il confronto, a tal punto è molto probabile che di Gesù esiste soltanto mito & leggenda, mito & leggenda, nemmeno un briciolo di «Storia ricordata». Perché Gesù, a differenza di Annibale Barca, non è mai esistito.


Di seguito l'articolo del dottor Carrier in oggetto.

E Che Dire Di Annibale, Allora?

di Richard Carrier
25 febbraio 2018

[Traduzione di «roxi» debitamente corretta, enfasi originale]

Questo tipo di argomento è stato tentato ripetutamente. Li ho discussi tutti (vedi Okay, So What about the Historicity of Spartacus?) È sempre di questa forma:

P1. Non dovremmo dubitare che [x] è esistito.

P2. L'evidenza per Gesù è migliore che per [x].

P3. Gli stessi standard di evidenza dovrebbero applicarsi a entrambi.

C. Perciò, non dovremmo dubitare che Gesù sia esistito.

L'argomento è valido. Ecco perché è così attraente. Ma sfortunatamente è sbagliato. Una o più delle premesse [P] sono sempre false. Infatti, letteralmente, una di queste premesse deve sempre essere falsa. Perché non appena si ottiene che P2 è vera, P1 è falsa; e ogni volta che P1 è vera, P2 è falsa. A volte P1 è in realtà falsa (ad esempio Omero, Maometto, Buddha, Lao Tzu, Confucio, potrebbero davvero essere tutti dubitabili, si vedano le mie osservazioni conclusive). Ma di solito, le persone scelgono un buon [x] proprio perché sembra così ovvio per stabilire che P1 sia vera. Il problema è che, qualsiasi [x] si scelga che renda chiaramente P1 vera, spesso rende false entrambe P2 e P3, e rende sempre falsa P2. Il che rivela qualcosa su ciò di cui abbiamo effettivamente bisogno come storici per essere sicuri della passata esistenza di qualcuno.

Vediamo perché …

Annibale Non Era una Mitica Divinità Salvatrice …

Ancora una volta, proprio come tutte le altre figure storiche con le quali la gente ha tentato questa argomentazione (da Alessandro Magno a Spartaco), quando si tratta di determinare la probabilità di storicità, Annibale differisce da Gesù per due aspetti: (1) egli non fu una divinità salvatrice immediatamente adorata, fu altamente e rapidamente mitologizzato a esclusione di tutti gli altri racconti su di lui, fu costruito nella forma di molti simili eroi non storici prima di lui; e (2) abbiamo evidenze di gran lunga migliori per Annibale che per Gesù.

Il primo punto si ripete. Leggete la mia spiegazione più completa nel mio trattamento di Spartaco, che si conclude con il punto:
Di solito le persone comuni non sono mitiche, ci sono poche ragioni per averle inventate o per averle evemerizzate ... Le persone comuni non sono venerate divinità celesti con straordinari poteri sovrannaturali e nomi sospettosamente convenienti ..., rapidamente circondati da miti sfrenati, per servire come autorità reificate al fine di promuovere alcune norme culturali e religiose. Bisogna tenere conto di questa distinzione.
Tutti gli studiosi tradizionali concordano che Gesù come semidio è una mitica divinità salvatrice. Sono tutti d'accordo che i vangeli sono miti su di lui. Semplicemente concludono che quei miti contengono alcuni nuclei fattuali, e che Gesù non era originariamente un superdio volante e magico. Ma sono d'accordo che il super-Gesù, l'unico Gesù a proposito del quale abbiamo dei racconti, non era esistito. Pensano che un Gesù terreno sia esistito, e che poi si è rivestito di quelle leggende e credi. Ma questo ammette ancora che appartiene a una classe di riferimento a cui gli Annibali terreni non appartengono: quella degli eroi salvatori miticamente attestati, che parlano ai loro seguaci in sogni e visioni. Quindi in realtà abbiamo bisogno di più prove per Gesù di quante ne abbiamo per Annibale, per essere sicuri che Gesù non sia come tutti gli altri dèi mitici salvatori, che a loro volta avevano storie incredibili su di loro ambientate nella storia della terra, e che a loro volta apparivano alle persone in sogni e visioni – eppure non erano mai esistiti in alcuna maniera plausibile.

In OHJ parto solo dal primo fatto, dalla sua scala di mitizzazione; aggiungerò in seguito le prove del suo status di rivelazione. Ma questo può essere fatto a sé stante per aggiornare la sua distribuzione a priori. E non la aggiornerà ad una probabilità più alta. Confrontando i due insiemi, “supereroi mitizzati che non sono comunemente incontrati nelle visioni e “supereroi mitizzati che sono ricordati solo per essere stati incontrati nelle visioni nella prima letteratura su di loro, ovviamente molto meno membri di quest'ultimo gruppo si riveleranno storici; non più membri. E già, nel gruppo generale di soli “supereroi mitizzati (che include entrambi questi gruppi), la maggior parte dei membri non risulta essere storica, con una determinazione credibile. Ma Annibale non è in un gruppo del genere.

Quindi, già prima ancora di guardare alle evidenze, Annibale non è un personaggio dubbio nel modo in cui lo è Gesù.

Così il secondo punto importa ancora di più …

Annibale È Assai Meglio Attestato Di Gesù …

La vasta profondità, qualità e gamma di evidenze per Annibale è così enormemente diversa da quella che abbiamo per Gesù. Sono stupito che qualcuno possa perfino tentare di fare questo. Ma puoi semplicemente confrontare le opere sul Gesù storico con le opere sull’Annibale storico per avere un'idea della netta differenza, ad es. Dexter Hoyos, Hannibal's Dynasty (2005); John Prevas, Hannibal Crosses the Alps (2001); Serge Lancel, Hannibal (1999); e J.F. Lazenby, Hannibal's War (1998). Annibale combatté la sua famosa guerra con Roma fino al 201 E.C. (chiamata Seconda Guerra Punica) e alla fine morì intorno al 182 E.C. Ecco le prove che abbiamo della sua storicità …

L'archeologia corrobora l'esistenza di Annibale in vari modi indiretti (la quantità di monete in metalli preziosi, accampamenti e materiale bellico portati alla luce), ma vorremmo arrivare direttamente all'uomo stesso. Perché chiunque avrebbe potuto guidare gli eserciti cartaginesi in Spagna e in Italia. L'archeologia conferma la sua esistenza in due modi diretti: (1) abbiamo monete che lui stesso ha coniato, con la sua faccia su di esse (nei panni di Ercole-Melqart) e sull'altro lato i simboli che gli si addicono, come gli elefanti da guerra che famosamente usò, e le raffigurazioni della sua conquista delle Alpi (vedi: M. McMenamin, "Depiction of the Alps on Punic Coins from Campania, Italy", Numismatics International Bulletin 41.1-2 [2012]: 30-33); e (2) abbiamo un suo busto in marmo, probabilmente scolpito quando era in vita.

Queste due prove non sono tuttavia un’evidenza forte, come le loro controparti per Alessandro o per i Cesari, poiché nessuna delle due reca inciso il suo nome. Ma si accordano l’un l’altra, e la loro data storica e le loro collocazioni geografiche coincidono con le campagne di Annibale. Così attestano un qualche uomo singolare in quel ruolo. Questa è un’evidenza corroborante. Ancora diversa da qualsiasi cosa che abbiamo per Gesù. Ma ancora meglio è un'iscrizione romana, 'epitaffio di Quinto Fabio Massimo, che combatté Annibale. Scolpito su pietra alla sua morte nel 205 EC, vanta le sue vittorie contro Annibale, citando il suo nome (per esempio “assediò e riconquistò Taranto e la fortezza di Annibale”, L'Année Epigraphique, 1954, 216). Abbiamo anche l'epitaffio di Felsnas Larth, abitante di Capua, in Italia, che era uno dei soldati di Annibale, e che menziona il suo servizio sotto di lui, per nome, in lingua etrusca (vedi: A.J. Pfiffig, “Eine Nennung Hannibals in einer Inschrift des 2. Jahrhunderts v. Ch. aus Tarquinia”, Studi Etruschi 35 [1967]: 659-63). In definitiva, non abbiamo iscrizioni in marmo scolpite da testimoni oculari della vita di Gesù, che fanno il suo nome e attestano la sua attività. Neppure una. Tanto meno due.

E poi arriviamo all’evidenza testuale. E anche questa è abbastanza buona.

In primo luogo, abbiamo gli scritti di Polibio, che era un contemporaneo di Annibale (nella sua tarda adolescenza o nei suoi primi vent’anni all'epoca in cui Annibale morì), e amico personale della famiglia di Scipione l’Africano, il generale romano che combatté e sconfisse Annibale. Aveva accesso a diverse fonti di testimoni oculari da intervistare per i suoi racconti. Non solo i figli e nipoti di Africano, ma altri ufficiali e politici dell'epoca che seguirono e documentarono la guerra (compresi i cartaginesi, mentre Polibio operava come ambasciatore a Cartagine, pochi decenni dopo la morte di Annibale). Per esempio, Polibio dice di aver intervistato re Massinissa, un alleato romano che combatté Annibale, e Gaio Lelio, amico personale e compagno di Africano durante la guerra, e perciò egli stesso un testimone oculare della storicità di Annibale. Allo stesso modo, Polibio cita e usa fonti testuali di testimoni oculari, come la lettera di Scipione Africano al re Filippo V di Macedonia sulle sue interazioni con Annibale, e la citazione e l'uso di Polibio di un'iscrizione in bronzo eretta dallo stesso Annibale nel corso della guerra (Storie 3.33.5 -18). Noi non abbiamo alcunché di simile per Gesù: uno storico contemporaneo, che ricerca un resoconto critico su di lui, entro quarant'anni dalla sua morte, con accesso diretto a testimoni oculari ed a fonti testuali di testimoni oculari esplicitamente citati. 

Inoltre, Polibio ci dice esplicitamente il suo metodo preferito: fidarsi solo delle fonti di testimoni oculari che ha intervistato lui stesso o i cui documenti o memorie ha letto, e usarli in modo critico piuttosto che con creduloneria (vedi Kenneth Sacks, Polybius on the Writing of History). Noi non abbiamo alcuna fonte su Gesù che ci dice quali fonti possiede, o come le ha usate. (L'unica eccezione anonima nel Vangelo di Giovanni è un falso: OHJ, cap. 10.7).

Questo è vero anche per il seguente storico, il cui resoconto della guerra sopravvive quasi del tutto, Livio. Sebbene cento anni dopo Polibio, Livio tuttavia consultò e citò documenti di stato sulla guerra di Annibale, incluso il trattato firmato con i Cartaginesi che pose fine alla guerra, che menziona Annibale più volte (inclusa una clausola specifica che richiedeva la sua resa: Livio, Annali dalla Fondazione della Città 37-38, si veda Polibio, Storie 21.42). Noi non abbiamo nulla di simile per Gesù.

Livio e altri autori avevano anche, ed usarono, fonti letterarie di testimoni oculari su Annibale, e di conseguenza abbiamo descrizioni di questi autori e di ciò che hanno scritto, e spesso citazioni dirette e citazioni dalle loro opere perdute. Questo include il politico e oratore romano Catone il Vecchio. E lo storico romano Fabio Pittore. Entrambi vissero durante la guerra e scrissero sulla guerra di Annibale. Anche Sosilo Lacedemonio, un compagno di viaggio di Annibale, scrisse un ampio resoconto delle sue guerre. Anche Sileno di Calatte. E Lucio Cincio Alimento fu un prigioniero di guerra romano che pranzò con Annibale per anni durante l'esilio, e poi scrisse delle sue esperienze dopo la guerra nei suoi Annali. E forse lo storico Gaio Acilio, che scrisse certamente un resoconto accurato della guerra di Annibale entro quaranta anni dalla sua morte, e potrebbe persino aver vissuto durante questo periodo. Noi non abbiamo nulla di simile per Gesù: citazioni multiple e citazioni di scritti su di lui da testimoni oculari. In realtà non ne abbiamo neppure una. Nemmeno un riferimento ad una fonte orale di testimoni oculari. (Di nuovo, quello in Giovanni è un falso: OHJ, cap. 10.7).

Poi, abbiamo gli scritti di numerosi storici nel giro di un secolo circa dalla morte di Annibale, che scrissero storie dettagliate usando metodi critici e razionali e che (come quegli scrittori testimoni oculari di cui sopra) non composero agiografie mitiche. Questi includono non solo Livio, ma Cornelio Nepote, Diodoro, Celio Antipatro, Sileno Calatino, Valerio Anziate, Claudio Quadrigario, e molti altri, dai quali abbiamo frammenti, citazioni o testi parziali. Non abbiamo nulla di simile a questa esplosione di storie menzionabili di Gesù entro 120 anni dalla sua morte. In realtà, abbiamo esattamente zero storie di Gesù. Solo un rigo o due in pochi storici, quasi un secolo o più dopo i fatti, che non hanno fonti identificabili al di fuori dei vangeli, che a loro volta sono agiografie mitiche anonimamente composte da propagandisti letterari dopo la vita di qualsiasi testimone oculare conosciuto. Esattamente a differenza di Annibale

Si noti che questo è il motivo per cui siamo così certi che Annibale è esistito. Le prove sono formidabili. Se avessimo qualcuna di queste prove per Gesù, saremmo sicuri che è esistito anche lui. Ma non ne abbiamo. Non ne abbiamo nessuna. E quando si va in cerca di qualcun altro come lui, che non è attestato in modo così sicuro come Annibale, si finisce per trovare solo qualcuno del quale gli storici accetterebbero ragionevoli dubbi e del quale sosterrebbero la storicità solo perché non appartengono a nessuna classe di riferimento di persone che di solito risultano essere completamente mitiche. Mentre invece Gesù vi appartiene.

Cercare di Ricavare una P1 Che Funzioni

L'ultimo punto è piuttosto divertente. Perché le persone che vogliono fare questa argomentazione, si concentrano così tanto per ottenere una P1 che sia vera, che scelgono sempre persone ridicolmente o considerevolmente famose (come Annibale); tuttavia, i pensatori onesti dovrebbero ammettere che Gesù non fu mai famoso. Doveva essere un signor nessuno, che è passato inosservato per tutti i letterati. Perché questo è l'unico modo per cui, letteralmente, non fu attestato da letteralmente nessuno nella sua vita, e da nessun altro, mai, se non in un culto marginale di allucinanti fanatici che lo adoravano come una creatura sovrumana dello spazio. Non sto scherzando. Descrivo tutto ciò nei capitoli 7 e 8 di On the Historicity of Jesus (e sì, abbiamo documentato che essi erano fanatici allucinatori ... o che fingevano di esserlo: OHJ, Elemento 15, Cap. 4). Tutto quello che abbiamo su Gesù? O è stato scritto da quei fanatici, che non hanno mai incontrato né lui né qualcuno che siamo in grado di stabilire in modo indipendente che in realtà lo conosceva; oppure da autori successivi che semplicemente credettero a quello che avevano scritto quei fanatici, non avendo altre fonti indipendenti con cui poter fare dei controlli.

Perciò è davvero strano che nessuno abbia mai provato a scegliere, per stabilire P1, qualcuno che, come Gesù, non fosse per niente famoso. Per esempio, qualche funzionario di grado inferiore oppure qualche pubblico ufficiale menzionato en passant in qualche storia o altro, e mai altrimenti attestato. In verità, ci sono due ragioni per cui le persone appassionate di questo argomento evitano di andare lì, anche se è lì che devono andare, se vogliono avere anche una possibilità che questo argomento funzioni. Innanzitutto, sono pigri. È un duro lavoro cercare di trovare qualcuno che risponda alle aspettative. Invece quelli che non sono pigri, non usano argomenti come questo. E secondo, chiunque abbiano trovato in questo modo, non sarà mai certo che sia esistito come vogliono loro. E l'ultima cosa che vogliono fare, è trovare un esempio che dimostri in realtà il mio punto.

Per esempio, i “Cristi di Giuseppe” di cui parlo in OHJ (Cap. 2.5, pag. 245-46, con Elemento 4, Cap. 4, pag. 69-70). Dove Teuda è l'unico effettivamente menzionato per nome. Abbiamo solo una fonte per questi tizi: Giuseppe. A meno che non consideriamo Atti, ma Atti sta quasi certamente usando Giuseppe (ed erroneamente, in questo, datando erroneamente Teuda oltre cinquant'anni troppo presto, ed Atti menziona solo un altro dei quattro, l’“Egiziano”). Giuseppe almeno è un contemporaneo — gli “impostori” di cui documenta il loro scimmiottare un ritorno messianico di Giosuè, e quindi letteralmente di Gesù Cristo, prosperarono per un decennio o due dopo la data della sua nascita nel 37 E.C. Ma egli sta scrivendo mezzo secolo dopo il fatto. E non nomina le fonti che ha per loro. E per loro non abbiamo altre evidenze.

Ma ... quanto siamo sicuri che siano esistiti? Non completamente. Diamo solo il rapporto di probabilità. E facciamo solo così perché (1) Giuseppe ha poche ragioni per inventarli, così come le fonti che probabilmente avrà usato, e (2) sono ritratti soltanto come ordinari, attori storici terreni. Facevano grandiose affermazioni su sé stessi, naturalmente, ma non è così che Giuseppe o le sue fonti parlano di loro. Non sono mitizzati. Non sono venerate divinità salvatrici esperite in visioni. Il nostro primo racconto su di loro non proviene da un loro fanatico allucinatore. Proviene da uno storico di cui sappiamo che usò testimoni oculari, contemporanei, e fonti documentarie per i suoi racconti. E ce ne sarebbero di simili, facili da riconoscere, poiché tutti loro erano coinvolti in azioni militari pubbliche. Di solito, persone del genere, risultano essere esistite. Ecco come operiamo.

Nondimeno, quei tizi potrebbero essere stati delle leggende metropolitane, che Giuseppe raccolse e pensò che fossero vere, o addirittura fu lui che le inventò. Discuto di come avrebbero potuto essere stati inventati in OHJ (nota 25, pag. 70-71). Ma in un caso così terreno, avremmo bisogno di prove per fare delle conclusioni. Altrimenti, le probabilità favoriscono la loro esistenza. Ma è per questo che non sono analoghi a Gesù. Appartengono precisamente a quella classe di riferimento i cui membri usualmente sono esistiti. Gesù appartiene a classi di riferimento i cui membri di solito non sono esistiti. Quindi possiamo ottenere che P1 sia un po' debolmente vera (e perfino una P2). Ma solo ammettendo che P3 non è più vera: possiamo solo concludere che probabilmente sono esistiti, ammettendo però che sono diversi da Gesù.

Perché Gesù fin da subito è un super-essere allucinato e straordinario. Così abbiamo bisogno di più prove per qualcuno come Gesù — proprio come per Mosè, Ercole, Dioniso, Osiride o Romolo. Altrimenti, rimaniamo con un Gesù che assomiglia a Mosè, Ercole, Dioniso, Osiride o Romolo. Non come i pretendenti terreni che Giuseppe descrive. E spero di non dovervelo ricordare, ma congetturare che Gesù una volta assomigliava a loro, non è evidenza. È una fallacia del possibiliter dire: “Gesù avrebbe potuto iniziare come loro; perciò Gesù iniziò davvero come loro” (si veda Proving History, pag. 26-29). Ciò confonde l'ipotesi con l’evidenza (o in questo caso, con la conoscenza di background).

Nondimeno, questi Gesù Cristi non furono attestati dai loro contemporanei (ad eccezione di Giuseppe, che era più o meno un adolescente in quel periodo), né in realtà da chiunque altro di cui conosciamo gli scritti. Il che significa che, per essere esistito, Gesù doveva essere considerevolmente meno famoso di loro. E questo significa che, se diamo una ragionevole probabilità alla loro esistenza — e io gliela do, perché sono sempre e solo descritti come persone pubbliche terrene — allora dobbiamo ammettere che se Gesù è esistito, non dovremmo aspettarci nessuna evidenza di lui, al di fuori del suo culto di adoratori fanatici. Perciò l'assenza di questa evidenza, non è evidenza contro (un ordinario e plausibile) Gesù. Questo è esattamente il modo in cui valuto questa evidenza in OHJ (vedi cap. 8). Il che non è molto soddisfacente per gli storicisti. Perché ci lascia ancora senza sapere. E poi, il fatto che Gesù non è mai stato descritto entro un secolo dalla sua vita come una persona pubblica terrena — ma prima come un super-essere celeste incontrato in visioni, e poi come un uomo magico e altamente mitologico — ci lascia dubitare.

Ma Annibale? P1 è certamente vera per lui, anche molto più che per i Cristi di Giuseppe. Ma solo perché P2 per lui è falsissima. Certamente, lo è anche P3, dal momento che lui non è in una classe di riferimento altamente mitologica, come invece lo è Gesù (non è un celestiale dio salvatore altamente mitologizzato e frequentemente allucinato). Ma poiché l’evidenza è di gran lunga migliore per Annibale (non peggiore), P3 è discutibile. Al massimo una P3 che per lui è falsa, di per sé rende l'esistenza di Annibale più probabile che non, e quindi ancora alquanto incerta. Perciò è una P2 falsa che fa la differenza concertata. Perché stabilisce l'esistenza di Annibale con una quasi certezza. Vorrei che avessimo una tale evidenza per Gesù.

Conclusione

Se per Gesù avessimo delle evidenze del tutto paragonabili a quelle che abbiamo per Annibale, la storicità di Gesù sarebbe al di là di ogni dubbio, nonostante appartenga — a differenza di Annibale — a così tante evidenti categorie di quelle che di solito sono persone mitiche. Evidenze come quelle che abbiamo per Annibale, facilmente supererebbero ed eclisserebbero questo fatto, e stabilirebbero la storicità a dispetto di esso. Eppure Gesù ha entrambe quell'alta distribuzione di probabilità a priori di essere mitico come tutti quelli come lui (e diversi da Annibale), ed evidenze molto più povere per la sua esistenza. Quindi l'Argomento basato su Annibale non può salvare Gesù. Sì, noi abbiamo buone e solide basi per essere certi che ci sia stato un Annibale. Noi non abbiamo queste basi per Gesù.

Continuare a scegliere personaggi famosi, manca il punto della tesi dello storicista, secondo il quale noi “non avremmo evidenze” di qualche signor nessuno come Gesù (e non le abbiamo). Ci sono persone per le quali non abbiamo una buona evidenza, e pur tuttavia non ci sono buone ragioni per dubitare che siano esistite (o almeno per dubitarne fortemente). Ma questo è perché quelle persone non sono del tipo da essere inventate, ad esempio potrebbero esser esistiti generali e funzionari di grado inferiore; potevano facilmente esserci stati combinazioni di altre persone, o i loro nomi potevano essere stati registrati in modo inaccurato, ma è improbabile che siano stati semplicemente inventati. Ma le venerate divinità salvatrici rapidamente mitologizzate in famosi stregoni o supereroi celesti riscontrate da tutti i più antichi racconti in sogni e in visioni, tendono a non essere esistite. La loro storicità è in realtà insolita nell'antichità.

E, naturalmente, di alcune persone possiamo avere un ugual motivo per credere o per dubitare, o per le quali davvero non possiamo dire affermativamente che certamente esistevano; la loro esistenza rimane solo un'ipotesi. Omero, per esempio. Probabilmente non è esistito. Certamente le opere a lui attribuite non sono state scritte da un unico uomo (a meno che non fosse un vampiro, dato che il contenuto delle sue opere abbraccia le età del bronzo e del ferro). Forse Omero era il nome di qualche compilatore o editore finale, o di un famoso bardo. Ma questa è solo speculazione. Il punto è che, semplicemente, non lo sappiamo. E nessuno storico onesto affermerebbe che lo sappiamo. Allo stesso modo Apollonio di Tiana potrebbe essere immaginario. Per lui in realtà abbiamo un solo buon elemento di evidenza — una menzione in Luciano, che qualcuno che Luciano conosceva personalmente si era formato sotto un discepolo di Apollonio; ma questo è un argomento piuttosto debole come prova. Pitagora è un po' meglio; probabilmente è esistito. Per lui almeno, le evidenze sono migliori di quelle di Apollonio, dato che esistono diverse attestazioni contemporanee e quasi contemporanee. Eppure, molti storici sono ancora disposti a considerare la possibilità che Pitagora non fosse storico. Stiamo anche meglio perfino con Paolo: anche se rigettassimo completamente Atti e 1 Clemente come fonti, abbiamo almeno un corpo credibile di testi che ha scritto, che lo collocano nella storia all'incirca dove la tradizione immagina. Per gli altri apostoli, tuttavia, a meno che Paolo non menzioni di averli incontrati (ad esempio, Apollo, Cefa/Pietro, Giacomo e Giovanni), rimane un ampio dubbio.

Lo stesso si sarebbe potuto dire di Buddha, Lao Tzu, persino di Confucio. In effetti, questi nomi sono tutti falsi. Buddha significa semplicemente “Illuminato”. Lao Tzu significa semplicemente “Antico Maestro”. E Confucio è la latinizzazione di Kong Fu Tzu, che significa semplicemente “Gran Maestro Kong”, Kong è solo un nome di famiglia posseduto da innumerevoli persone, ed esso stesso forse originariamente inventato. Questi nomi potrebbero essere dei titoli, a un certo punto posseduti da qualcuno. Ma le molte persone che possedettero quel titolo sono state fuse in un'unica persona? Qualcuno ha scritto il Tao Te Ching, e probabilmente tutto in una volta. Ma questo qualcuno fu mai chiamato Lao Tzu? Non possiamo davvero dirlo con certezza. Importa? Allo stesso modo, gli Analecta [= I Dialoghi di Confucio (n.d.t.)] potrebbero aver avuto molti contributori; e forse tutti loro avevano il titolo di Maestro, e forse erano tutti della famiglia Kong, o lo era solo l'ultimo, o il primo. Tutto quello che possiamo dire di sicuro, è che qualcuno li ha scritti, e approssimativamente in quale secolo o giù di lì. La stessa cosa per gli altri classici attribuiti a Confucio. È vero, il primo Buddha sarebbe stato Gautama; se davvero possiamo esserne così sicuri, non lo so. Alla maggior parte delle persone non importa. Certamente non importa ai buddisti. La sua storicità è irrilevante per la loro fede.

Io non posso, in realtà, esaminare questi personaggi in quanto non conosco le lingue e le fonti richieste; proprio come ho fatto notare riguardo alla questione di Maometto. Ma non sarei scioccato nel constatare che qualcuno di loro in realtà non è esistito. Né sarei scioccato se i dati fossero semplicemente insufficienti per sapere che non è esistito. Né sarei scioccato se potessimo dire con sicurezza che è esistito. Non ha importanza. Poiché ciò che sappiamo di loro, è molto probabile che sia comunque tutto falso. Con Gesù siamo fortunati: a differenza di tutti questi altri tizi, in realtà abbiamo fonti documentali di una generazione subito dopo di lui. È solo che questi documenti ... sono il problema. Non fanno sembrare probabile che Gesù fosse una persona storica. Ma è qualcosa che dovrete esplorare ulteriormente.

Nessun commento: