lunedì 25 giugno 2018

Gli Inizi del Cristianesimo Gnostico : Cristianesimo Paolino e Giovanneo (VII) — Importanza della Letteratura Ermetica

(segue da qui)
CAPITOLO VII



CRISTIANESIMO PAOLINO E GIOVANNEO

5. IMPORTANZA DELLA LETTERATURA ERMETICA

L'importanza della letteratura ermetica consiste nella dimostrazione che permette della prevalenza di un certo tipo di teosofia gnostica nel primo secolo. Questa teosofica venne ad esprimersi in forme diverse secondo la mentalità religiosa o filosofica di coloro che ne furono influenzati, collegando assieme così sistemi così diversi come il neopitagorismo e il cristianesimo paolino. Nella posizione prominente occupata da Nous e Logos, e nella natura attribuita loro, possiamo rintracciare un'affinità tra un sistema gnostico come quello dei Naasseni, la letteratura ermetica, e il paolinismo. Il termine Cristo, essendo specificamente ebraico, si trova naturalmente solo nelle sette ebraiche gnostiche; ma il Nous-Logos della letteratura ermetica corrisponde al Logos gnostico, che è anche il Cristo degli gnostici ebrei. Il Nous Naasseno era un prodotto dell'azione del pensiero contemporaneo sulla Sapienza della letteratura sapienziale ed è distinto dal Logos. [11] In Pimander è detto che il Logos, il Figlio di Dio, è derivato dal Nous. La dottrina naassena, in cui la distinzione tra Nous e Anthropos è davvero indefinita, si avvicina a questo. Nell'Inno Naasseno, che è antico sebbene non primitivo, è percettibile chiaramente l'influenza ermetica. Infatti l'Inno comincia: “General legge del Tutto fu Nous primeva; secondo fu dal Primevo il Caos diffuso.” [12] E in Pimander leggiamo: “Il dio Nous generò il secondo demiurgico Nous. Allora, è detto, il secondo Nous, essendosi unito col Logos, produsse la hylē, la materia primeva. In seguito la Natura (Physis) introdusse esseri viventi irrazionali dagli elementi.
Nel paolinismo la Sapienza e il Logos sono stati fusi assieme per formare il Cristo; come leggiamo in 1 Corinzi 1:24, “Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio”. Nell'Ode 32 la Parola è eguagliata al “sacro potere dell'Altissimo”, e nel Vangelo di Pietro il “potere” è sinonimo del Cristo incarnato in Gesù. Tra il paolinismo e la letteratura ermetica troviamo un'affinità di idee piuttosto che una dipendenza diretta. Il Nous dei testi ermetici, al pari della Parola delle Odi di Salomone e del Cristo-Logos dei Naasseni, sebbene descritto come una persona, è un potere soprannaturale spirituale, la cui dimora è il pio e puro, a cui egli reca la Gnosi e il controllo sugli impulsi della natura carnale, come fa precisamente il Cristo interiore di Paolo. E ci rammentiamo di un passo nella Sapienza di Salomone e di alcuni delle Odi quando leggiamo degli uomini pneumatici — coloro che possiedono il Nous — che sono avversati dal mondo, mal giudicati, oppressi, e perseguitati. La terminologia paolina e gnostica pneuma, psyche, e sarx è cospicua; ma l'aspetto sacramentale della religione è meno prominente che con Paolo. C'è, comunque, un riferimento ad un sacramento, ed in un punto (Corp. Herm., 4:4) si menziona un battesimo col Nous. Si crede che gli uomini carnali diventano la preda di un demone mendace e vendicatore, che corrisponde al “Corruttore”, “il Distruttore, “il Dragone”, delle Odi di Salomone, e al “dio di questo mondo” delle epistole paoline. Il “dio di questo mondo” non è, comunque, un demone nel significato ordinario del termine, e neppure è Satana, poiché Satana è un angelo demoniaco un demone se vuoi che non è mai stato ritenuto un dio. Il paolino dio di questo mondo è apparentemente il suo creatore, a cui vanno attribuite le sue imperfezioni, dal momento che ci viene detto (Romani 8:20) che “la creazione è stata sottomessa alla caducità — non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa”. La dichiarazione comporta il credo gnostico e paolino nell'intrinseca imperfezione della materia, di cui non si poteva rendere Satana responsabile, sebbene poteva esserlo il suo creatore. Il dualismo paolino si trova così ad una fase al di là di quella dei più antichi gnostici ebrei.

NOTE


[11Con questa affermazione non si intende che i Naasseni fondarono il loro sistema direttamente sulla Sapienza di Salomone. Nello sviluppo della teosofia gnostica ebraica il Nous ellenico diventò assimilato alla “Sapienza” considerata la “mente” di Dio.

[12Il testo della seconda clausola è probabilmente corrotto.

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