mercoledì 20 settembre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (XVI) — Il luogo di nascita del cristianesimo non fu in Giudea.

(segue da qui)

Il luogo di nascita del cristianesimo non fu in Giudea.

Si potrebbero sollevare altre considerazioni riguardanti lo stesso spirito della religione cristiana per mostrare che esso non poteva provenire dall'ebraismo e che i suoi aspetti ebraici, al contrario di ciò che comunemente si crede, costituiscono aggiunte secondarie.
Così, la dottrina cristiana della Trinità è incompatibile con l'unità di Yahweh. Per un ebreo, sarebbe stata una grande blasfemia asserire un contatto tra lo spirito di Dio ed una donna. In modo simile, l'Ultima Cena cristiana in cui Cristo offre da bere il suo sangue era assolutamente contrario a Genesi (9:4) e al Concilio di Gerusalemme (Atti 15:20 e 29), che proibirono il consumo di sangue.
In aggiunta, nessun ebreo, meno di tutti a Gerusalemme, sarebbe stato d'accordo nel condividere un pasto con i non-circoncisi, la cui sola presenza lo avrebbe reso impuro. Quella è la ragione per cui l'Eucarestia nella sua forma evangelica non è ebraica. Il personaggio che offre la sua carne da mangiare e il suo sangue da bere (perfino simbolicamente prima della sua morte) non è un uomo; è un dio colui che prepara i suoi discepoli ad un futuro regno celeste; il sacramento è una prefigurazione del Banchetto degli Eletti che sono vicini a Dio. Gesù sta dicendo loro effettivamente, “Io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele” (Luca 22:29-30).
Quando Marco (10:12) fa dire a Gesù che una donna che divorzia da suo marito e sposa un altro commette adulterio, non è possibile per questo testo riguardare la Giudea; la legge ebraica non riconosceva un divorzio iniziato dalla moglie. Questo oracolo deve essere stato fornito in una terra come Roma, dove una donna poteva divorziare da suo marito.
Quando i quattro evangelisti dicono che il corpo di Gesù fu posto nella tomba di Giuseppe di Arimatea, essi non realizzano che — per gli ebrei — costituiva un terribile oltraggio collocare un cadavere nel sepolcro di qualcun altro, oppure in una tomba di un'altra famiglia, in quanto questo infrangerebbe l'unità della tribù o della famiglia, un'unità che poteva continuare perfino nello Sheol.
Contrariamente all'opinione comune tra cristiani ed ebrei, noi troviamo che il cristianesimo non è affatto radicato nell'ebraismo. La religione di Israele respinse il cristianesimo ed è ancora viva oggi senza essere stato alterata da esso, rimanendo completamente separata.
Se il cristianesimo include nomi e concetti ebraici, ciò non è un risultato dell'influenza degli ebrei di Gerusalemme, ma grazie ai contributi posteriori della diaspora oppure di sette ebraiche alquanto eretiche che si erano diffuse molto al di là della Palestina. 
Le due religioni hanno nature diverse. Il colto Dutchman Tiele ha classificato correttamente le religioni in due categorie:
a) Religioni teocratiche in cui il divino è separato dall'umano da un golfo incolmabile; come si ritrovano tra i popoli semitici.
b) Religioni teantropiche, che credono in una comunicazione o relazione tra esseri celesti e creature terrene, grazie ad un uomo-dio oppure ad un dio-uomo: come si ritrovano tra i popoli indoeuropei.
La seconda concezione, che ha ottenuto predominio, non poteva essere giunta da Gerusalemme; essa non ha nessun posto nella mentalità religiosa degli ebrei.
   
In definitiva, lo stesso Nuovo Testamento  ci impedisce di credere all'esistenza di una Chiesa-Madre cristiana a Gerusalemme.
D'altra parte, è ovvio che qualunque opinione si potrebbe avere sul luogo di nascita del cristianesimo si basa in parte su come si considera l'esistenza storica del Cristo. Questo è il problema che noi esamineremo ora.
 

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