venerdì 6 dicembre 2013

Contro Pier Tulip (e tutti i folli atwilliani/acharyani par suo — senza dimenticare i folli apologeti cristiani)

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Da uno dei forum auto-pubblicitari di Pier Tulip (dove non fa altro che pubblicità alle sue ridicole teorie astroteologiche):
Pier Tulip: Vabbé, diciamo che quando un'ipotesi non ti sta bene è facile trovare la controrisposta, tanto in questo settore si può dire di tutto perché ogni ipotesi è aleatoria.
Che c...o giene fregava all'autore degli Atti di citare Giuseppe Flavio! C'era un sospetto che Paolo fosse implicato in quell'episodio!!

io: cioè stai praticamente usando il criterio di imbarazzo al pari di tutti i ridicoli storicisti tuoi simili: senza sapere che andrebbe usato piuttosto un criterio di ironia.
L'aleatorietà si riduce quando noti che Luca si comporta così in tutto il resto di Atti. Dunque sei tu a dover spiegare l'inatteso col tuo ricorso alla tua ''spiegazione''.

che Gesù è un mago che aveva appreso arti magiche dall'Egitto chi lo aveva detto?

Pier Tulip?

No. Morton Smith.

Storicista fino al midollo.

Mi piaceva il Pier Tulip che nel suo primo libro il termine ''Gesù storico'' non lo aveva usato nemmeno una volta perché neppure sapeva dell'imbastimento di una Pomposa quanto Futile Ricerca di tale fittizio personaggio. Proprio vero che a volte la beata ignorantia è migliore di tanta falsa sapienza — specie se quella ''sapienza'' si porta seco l'inequivocabile marchio storicista.


Pier Tulip: Fin quando ragionerai a compartimenti stagni non andrai da nessuna parte.

io: peccato che possa dire esattamente — e in più a maggior ragione — la stessa cosa di te, idiota.


(L'ultima frase mi è stata luridamente censurata perché evidentemente esponeva al pubblico ludibrio tutta l'inconsistenza mentale del mio folle interlocutore)



Non volevo mai far scendere questo blog tanto in basso al punto da dover parlare di un sedicente ''miticista'' che si nasconde dietro il ridicolo pseudonimo di ''Pier Tulip''
, specie se in realtà il ''miticista'' in questione conduce una doppia vita (e per giunta senza neppure saperlo) segreta da storicista che più non si può (ed in questo paradossalmente molto simile a quei folli apologeti cristiani storicisti che hanno chiamato Thomas Brodie un ''titano'' della ricerca accademica salvo poi dimenticarselo rapidamente appena il frate ha fatto coming out miticista!) , ma l'estrema presunzione di costui mi costringe mio malgrado a farlo, soprattutto dopo aver lui approfittato, complici le pagliacciate del folle apologeta demente Stefano Manni [1], nel cammuffare abilmente le sue teorie dietro il termine ''miticismo'', al pari della peggiore Acharya S. Murdock e dei suoi stralunati e settari adoratori.



Si noti come uno dei fan di Pier Tulip e di Acharya si è espresso in malo modo contro il serio e competente studioso Richard Carrier. Un Pier Tulip sarebbe stato benissimo l'autore di quelle parole, perché costoro si assomigliano tutti nel fare cieco quadrato attorno alle presunte ''virtù'' di miss Acharya S. Murdock, alla quale cercano invano di rassomigliare a tutto detrimento della loro sanità mentale (sempre ammesso che ne fossero in origine provvisti).

Se il miticismo fa così fatica ad affermarsi nel campo accademico come la più probabile soluzione all'enigma Gesù (che è chiamato Cristo), è non solo per l'ostinata, irrazionale e per certi versi perfino inattesa resistenza ad oltranza condotta dai folli apologeti cristiani che da sempre infestano e continueranno ancora per molto a infestare le accademie, ma anche perchè la vergogna, il ridicolo, l'autentica follia che si trascinano seco come loro più intima natura i vari ''miticisti'' della stregua di Joe Atwill, Acharya S. Murdok e Pier Tulip è un Fatto così sfacciatamente EVIDENTE che l'arrogarsi da parte di tutta questa gente del pomposo titolo di 'teorici del Mito di Cristo' costituisce di per sé la più grave e provocatoria onta, quanto basta come nocivo effetto contaminante sull'onda della più stupida fallacia induttiva, che sono costretti ad accollarsi loro malgrado i veri seri miticisti, quelli del calibro di un Earl Doherty o di un Richard Carrier, tanto per intenderci, offrendo facilmente il destro agli ipocriti ratti apologeti cristiani come il Jerim Pischedda di turno (con nulla da invidiare, quanto ad ostentato spirito falsario apologetico, all'interpolatore storico del Testimonium Flavianum o del Testimonium Taciteum) di sparare facilmente nel mucchio anonimo dei ''miticisti'' senza fare i doverosi distinguo a priori tra le ''perle'' e i ''porci'' a cui quelle perle, contravvenendo alle parole attribuite a Gesù detto Cristo (Matteo 7:6), sono state impunemente lanciate grazie al net.

Quindi, senza neppure prestare la benchè minima attenzione alla confutazione del cosiddetto ''Teorema di Pier Tulip'' (che già dal titolo tradisce il grottesco auto-incensimento dogmatico di cui si rende futilmente e frivolmente oggetto il suo folle autore), visto come si auto-confuta da solo per costruzione con un solo fulmineo commento di passaggio di un vero umile studioso, io colgo l'occasione per reiterare ufficialmente ancora una volta, di nuovo e ancora di nuovo, tutto il mio profondo disprezzo verso la beata ignorantia di cui si fa vanto, gloria e onore il folle mitologo Pier Tulip, per ribadire per l'ennesima volta tutto il mio odio e la mia più sincera disapprovazione verso chi, cristiano o non cristiano (che si chiami Pier Tulip, Lorenzo Noli o Gianluigi Bastia), approfitta del net per diffondere le più emerite stronzate sulle origini cristiane, perché sprovvisto del minimo barlume di onestà intellettuale, oltreché (ma non era necessario specificarlo) della giusta dose di intelligenza e spirito critico.

Pier Tulip merita e meriterà per sempre la mia condanna nella misura in cui lui crede, sulla scorta della peggiore Acharya S. Murdock, alle origini astroteologiche ''egiziane'' del cristianesimo, in nulla di diverso dai metodi e dai criteri del folle apologeta Mauro Pesce.
Perfino ammettendo origini ellenistiche del cristianesimo (come opposte ad ebraiche), gli Originatori sono da ricercarsi tra proto-gnostici nemici del dio ebraico e, come tali, alacremente intenti in una puntuale esegesi anti-ebraica della stessa Bibbia ebraica (che si presta, suo malgrado!, quanto mai opportunamente ad una critica del genere). Per nulla affatto tra “adoratori egizi del dio Sole” (mettici pure qualche nome della mitologia egizia, qui) come sognerebbe ad occhi aperti il folle Pier Tulip. È infinitamente più semplice ( = più probabile) che il sincretismo di idee, il miglior candidato alla nascita di nuove religioni, emerga ed affiori e si manifesti di continuo, di nuovo e ancora di nuovo, nella zona d'ombra tra culture, di qui ai margini dell'ebraismo, fosse addirittura ai suoi confini con la circostante (e superiore) cultura ellenistica, piuttosto che tout court totalmente al di fuori di esso, nella civiltà egizia, pace Pier Tulip. È così, è semplicemente così, e Pier Tulip non lo può affatto negare, neppure se adducesse o escogitasse mille ragioni per pensare il contrario. 


Pier Tulip non è degno di fregiarsi del titolo di ''miticista'' perché è de facto uno storicista fino al midollo. Non è degno di essere considerato razionale perché vende pseudo-scienza spacciandola per scienza.  È vittima di concezioni errate. E nemmeno lo sa.

Io condanno tutto ciò che nel net è legato al suo pseudonimo come pura spazzatura astroteologica della peggior specie.
Con lui, e con i simili par suo, io non ripeterò mai l'errore, qualora l'avessi fatto in passato, di far confondere facilmente la mia visione del mito di Gesù con le ridicole teorie e le folli speculazioni di cui si fanno fregio gli astroteologi e gli atwilliani di qualunque sorta attivi da tempi immemorabili nelle lande più oscure e remote della blogosfera.

[1] l'ennesimo sgangherato teorico del Gesù ''sedizioso'' come ve ne sono di parecchi in giro sparsi sul net, ansiosi tutti di fare la stessa fine, con tanto di patibulum e pubblica gogna, del loro ridicolo quanto immaginario ''Gesù storico''.