domenica 13 agosto 2023

Flagellazione

 (segue da qui)

§ 36) Flagellazione. — Ma c'è dell'altro. Secondo i Vangeli non solo davanti al procuratore romano si sarebbe rinnovato il processo, ma ancora davanti al procuratore romano avrebbe avuto luogo un principio di esecuzione della condanna, colla flagellazione del condannato. Ora, va osservato che al flagellazione era una pena per sé stante, la quale non poteva accompagnarsi alla pena capitale. Ammettere che Gesù sia stato flagellato e crocefisso insieme è come ammettere che per uno stesso reato si potessero erogare due distinte condanne. Perché ove si eccepisca che la flagellazione era anche una pena accessoria, e come tale poteva accoppiarsi ad altre pene, risponderemo che colla pena capitale nessun'altra pena poteva accoppiarsi, essendo la pena capitale la massima delle pene.

A parte queste considerazioni, sta di fatto che anche la «flagellazione» costituiva un procedimento esecutivo che richiedeva un rituale apposito ed una perdita di tempo non breve. Occorreva infatti trasportare il condannato al luogo del supplizio, spogliarlo, legarlo all'apposito sostegno, e dare inizio alla flagellazione vera e propria. Ma anche questa non si eseguiva tutta di seguito. Era prescritto il numero dei colpi, secondo la gravità della condanna, ed i minuti secondi che dovevano intercorrere tra un colpo e l'altro, nonché i minuti primi che dovevano intercorrere fra più serie di colpi, affinché il condannato, legato ad una colonna, potesse sopportare la pena senza soccombere (cfr. Deut. XXV, 2-3). Non basta: dopo la flagellazione il condannato non era in condizioni tali da potersi mettere in cammino, per il che era prescritto un determinato periodo di riposo. Se si ammette invece che Gesù venne flagellato, come può ammettersi che subito dopo abbia potuto incamminarsi verso il Golgota, portando per giunta sulle spalle la pesante croce destinata al proprio supplizio? Evidentemente la pietà dei primi fedeli, volendo soffrire per le sofferenze del Gesù, ha riunito nella persona di lui tutte le sofferenze concepibili; senza pensare che Gesù aveva sofferto come Uomo e non come Dio, e nessun uomo avrebbe avuto la forza di giungere sul Golgota dopo una flagellazione, portando per giunta una pesante croce. Perché se ancora si aggiunga che Gesù non aveva toccato cibo dalla sera precedente, come potrà ammettersi una simile resistenza fisica, in un uomo che — stando a questa parte della leggenda — non era aduso alle fatiche del corpo, sebbene ai travagli dello Spirito? 

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