giovedì 6 gennaio 2022

IL DIO GESÙLe due spade

 (segue da qui)


LE DUE SPADE

Si ricordi l'episodio del vangelo secondo San Luca 22:36-38.

È la vigilia della Passione; Gesù ha appena celebrato con i suoi apostoli l'ultima cena ed ha istituito il sacramento eucaristico; sarà arrestato nel corso della successiva notte; l'indomani sarà messo in croce, e rivolgerà ai Dodici le sue ultime parole.

Ed egli disse loro: Chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia,

E chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una,

Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola,

E fu annoverato tra i malfattori. 

E le cose che mi riguardano volgono alla loro fine. 

Ed essi dissero: Signore, ecco due spade. 

Ed egli disse loro: È sufficiente.

Nello studio che ha dedicato a questo episodio, [1] il signor Salomon Reinach ha riunito la collezione delle spiegazioni barocche che i commentatori hanno proposto. Infatti, se ci si attiene al quadro del racconto evangelico, l'interpretazione non è facile. 

Come, il maestro che proibisce la violenza, raccomanda ora la violenza?

D'altra parte, due spade per armare dodici uomini, e Gesù dice che è sufficiente!

Ma non è tutto. Gesù ordina ai suoi apostoli di munirsi di spade, è per servirsene? Qualche ora più tardi (qualche riga più avanti nel testo), quando si viene ad arrestarlo:

Coloro che erano con Gesù dissero: Signore, dobbiamo colpire con la spada?

E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio destro.

Ma Gesù disse: Smettete!

E altrove, secondo San Matteo 26:52, egli continua:

Rimetti la spada nel fodero,  
perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada.

Allora le due spade erano per spettacolo? 

Oppure è che il Signore non sa più cosa vuole?

Ed egli continua ancora:

Pensi forse che io non possa pregare mio padre,  
che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?

Ecco che è nella logica evangelica. Ma in questo caso perché poc'anzi aver ordinato ai suoi di comprare delle spade?

È l'incoerenza stessa. 

Vi è la risposta famosa. Prima di morire, Gesù ha armato la Chiesa con due poteri, lo spirituale e il temporale. La spiegazione non manca di grandezza, ma non si può dire che appartenesse alla storia delle religioni. 

Una sola ipotesi sembra plausibile. Lo scrittore si è trovato di fronte ad una tradizione antica che non ha compreso e che ha tentato di mettere a punto; la sua goffaggine lo denuncia.

Quale ha potuto essere la tradizione antica che l'autore del terzo vangelo era incapace di comprendere alla fine del primo secolo? 

La parola che significa spade, nel testo in questione, è μάχαιρα. Ora, μάχαιρα significa spada solo secondariamente; basta aprire un buon dizionario greco; μάχαιρα, è esattamente un coltello, un lungo coltello analogo ai terribili coltelli da trincea che sono serviti durante la guerra, infine un coltello di sacrificio, il coltello di cui il sacerdote si serve per sgozzare la vittima. Il signor Salomon Reinach ci dice che questo senso è proposto da San Giovanni Crisostomo, che vede nelle due spade i coltelli che sono serviti a sgozzare l'agnello pasquale. Diciamo semplicemente i coltelli destinati all'immolazione rituale. Ricordiamoci, d'altra parte, che San Luca fa seguire l'ordine di procurarsi le μάχαιραι con queste parole: «le cose che mi riguardano volgono alla loro fine»

Ritroviamo qui le famose τὰ περὶ ἐμοῦ, τὰ περὶ τοῦ Ἰησοῦ, oggetto di tante dispute; se si tratta del culto di Gesù, l'immolazione è in prima linea tra queste «cose». Immaginiamo dunque l'antico racconto, o piuttosto l'antico dramma sacro.

L'ora del sacrificio si avvicina; il dio dovrà essere immolato; nulla al mondo potrebbe impedire al rito di svolgersi; e il dio che dovrà essere sgozzato si rivolge ai Dodici, vale a dire ai sacrificatori, e, con una voce che non trema, ma che è singolarmente sorda:

 Avete voi i coltelli?

Infatti il momento è venuto che bisogna che l'atto si realizzi.  

E le cose che mi riguardano sono alla loro fine.

Ed essi dissero: — Signore, ecco due coltelli.

Ed egli disse loro: — È sufficiente.

...Aggiungerei che sono il primo a riconoscere tutto ciò che quella spiegazione ha di congetturale? 

NOTE
[1] Cultes, mythes et religions, 4° vol., 167.

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