(segue da qui)
Il Simonianesimo.
È a conclusioni simili che giungeva una dottrina di ispirazione molto diversa, quella dei Simoniani. Il gruppo aveva molte affinità con quello dei cristiani. Era fortemente radicato ad Antiochia e in altre città siriane. Vi teneva scuola. Ora anch'esso insisteva molto sullo stato di decadenza in cui si trovano gli esseri umani. Lo faceva risalire più su ancora, a una colpa originaria delle Potenze Celesti. Malvagi Angeli, avendo sottratto scintille dello spirito divino, lo avevano soffiato nel corpo del primo uomo. Il loro scopo era di mantenerlo lì eternamente prigioniero. Avevano perciò messo presso di lui la donna, che per mezzo della generazione avrebbe rinnovato senza fine la loro opera creatrice. Più tardi, avevano emanato leggi arbitrarie, che non avevano altro scopo che quello di mantenere sotto la loro tutela i figli di Adamo. Costoro, sottomettendosi ad esse, potevano solo aumentare le loro miserie. Le opere alle quali si dedicavano così per obbedienza non servivano loro a nulla. Ma Dio, nella sua bontà, aveva inviato loro suo Figlio, il Salvatore Simone, con la missione di comunicare loro la vera «gnosi», di istruirli sulla loro origine, sulla loro natura, sul loro destino finale e sui mezzi per realizzarlo. Era solo per mezzo della sua grazia, aggrappandosi a lui con fede fiduciosa, che potevano essere liberati dalla morsa del male. [79]
Dalla combinazione di queste dottrine e dal loro adattamento alle credenze e ai bisogni del cristianesimo siriano nacque una teologia nuova, che si può chiamare col nome di Paolinismo.
NOTE DEL CAPITOLO 5
[79] Sul Simonianesimo, si veda volume 2, pag. 183 e di seguito, pag. 258 e seguenti.
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